Fumi sospetti dai camini: sigilli al primo impianto di cremazione della Campania

Fumi sospetti dai camini: sigilli al primo impianto di cremazione della Campania
di Vita Salerno e Angela Trocini
Giovedì 30 Novembre 2017, 09:10 - Ultimo agg. 15:00
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Sigilli, da parte dei carabinieri del Noe, al crematorio di Montecorvino Pugliano. Lunedì mattina i militari del nucleo operativo ecologico, con il supporto logistico dei colleghi della compagnia di Battipaglia, hanno eseguito il provvedimento per verificare l'eventuale esistenza di fumi inquinanti e il corretto smaltimento dei rifiuti: evidentemente gli investigatori vogliono capire fino in fondo dove e come vengono trattate le ceneri. E, ancor prima, le salme che accedono nell'impianto. Non è escluso che, durante l'ispezione del Noe, sia stato verificato il funzionamento dei filtri: molte delle persone che abitano nelle vicinanze, infatti, affermano che di tanto in tanto dai camini fuoriesca fumo nero e che solo dopo un po' i fumi si chiarifichino. Diverse sono le possibili cause di queste emanazioni, non necessariamente dovute a malfunzionamenti gravi o irregolarità della procedura.

In seguito al blitz di lunedì l'impianto, ubicato in località Gallara nel perimetro del cimitero comunale, ha continuato a funzionare fino alle 17 di martedì (evidentemente per smaltire il lavoro già programmato) poi più nulla. I cittadini di Montecorvino Pugliano, nella giornata di ieri, non hanno visto alcun fumo levarsi dai camini dei tre forni presenti nell'impianto di cremazione. Tutto ciò, forse, per consentire ai gestori di mettersi in regola. Un anno fa era stato il sindaco Gianfranco Lamberti, alcuni mesi dopo l'insediamento a palazzo di città, a chiedere agli organi preposti la verifica di tutte le procedure tese a tutelare il rischio di inquinamento ambientale e le modalità di esecuzione del processo di cremazione: nella lettera, che il sindaco inviò ad Asl, Arpac, Prefettura, Procura e Noe, si specificava l'intensa attività di incinerazione e la preoccupazione di molti residenti allarmati dalle «cospicue emissioni di fumi densi e nerastri».

Del resto nel crematorio di Montecorvino Pugliano, come stimato dal Comune, ci sarebbe un flusso di circa 12 mila salme all'anno essendo l'impianto tra i pochi presenti nel sud Italia (nella nostra regione ci sono anche quelli a Cava dei Tirreni ed Avellino) con arrivi quindi da ogni parte. Anche la salma del cantautore Pino Daniele è stata cremata a Montecorvino Pugliano.
 
Proprio in virtù del vasto giro di affari, l'estate scorsa, l'amministrazione comunale ha introdotto un contributo economico - per i non residenti - per le cremazioni: secondo l'ordinanza, prima che il servizio avesse luogo, l'agenzia che si occupa del trasporto del defunto proveniente da fuori comune doveva esibire anche il bollettino che attestava l'avvenuto pagamento del diritto d'ingresso comunale pari a 60 euro. Regolamento che è entrato in vigore solo lo scorso mese di settembre in quanto il Tar, in seguito al ricorso della società che gestisce il servizio di cremazione (la srl «Percorso terreno»), aveva immediatamente sospeso l'ordinanza. Ma nell'udienza del 13 settembre - dopo l'esame della memoria difensiva del Comune - il difensore della società ricorrente aveva chiesto la cancellazione della causa dal ruolo delle sospensive ed una nuova udienza è stata fissata il prossimo 5 dicembre. In questo arco di tempo (da settembre fino alla prossima udienza al Tar) - per snellire le procedure - è stato disposto che la società di cremazione per conto dei propri clienti versi all'Ente comunale il diritto di ingresso una volta alla settimana ma quotidianamente la srl, prima che il servizio funebre abbia luogo, si impegnava a chiedere l'autorizzazione a procedere.

Ritornando alle indagini del Noe di Salerno, agli ordini del maggiore Capolongo, già nel 2008 nell'impianto di Montecorvino Pugliano furono riscontrate anomalie nell'ambito di una verifica effettuata su tutti gli impianti attivi in Italia: dopo gli adempimenti amministrativi ed ambientali, il crematorio ritornò a funzionare. E i controlli, che si sarebbero susseguiti negli anni successivi, hanno  sempre dato esiti positivi.
 
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