Iervolino candidato, anzi no
«Penso solo alla Salernitana»

Iervolino candidato, anzi no «Penso solo alla Salernitana»
di Alfonso Maria Avagliano
Mercoledì 17 Agosto 2022, 10:05
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Solo una suggestione destinata a rimanere tale, anche se da qualche anno sembra particolarmente stretto il legame tra il patron della Salernitana di turno e la politica, con la freccia... a destra. Danilo Iervolino non sarà candidato alle elezioni politiche di settembre nelle liste di Forza Italia, sebbene i rumors di un suo possibile coinvolgimento fossero insistenti nella notte di Ferragosto, senza chiare smentite dai vertici del partito. Smentita che è arrivata ieri mattina su Facebook dall'interessato: «Leggo il mio nome tra i possibili candidati alle prossime competizioni politiche. Posso ringraziare chi ci ha pensato, ma voglio precisare che il fatto è totalmente infondato. Io mi candido solo ad essere il più benvoluto presidente della Salernitana. È la cosa più importante per me, la mia unica e vera aspirazione. Macte Animo». È il motto del club, letteralmente «coraggio».

Ce ne vorrebbe per lanciarsi in un'avventura del genere in un momento in cui la Salernitana deve dialogare alacremente con le istituzioni per chiudere il discorso Arechi: fin dal suo ingresso nel calcio, Iervolino ha individuato lo stadio di proprietà in gestione autonoma, almeno come uno dei primi obiettivi per aumentare gli introiti del club. Da qui a fine stagione, anche prima, i contatti dovranno diventare accordi. Come prenderebbe il centro-sinistra la notizia di una discesa in campo, per giunta nelle file della concorrenza, nel bel mezzo delle trattative per la concessione ultradecennale dell'impianto di via Allende? Facile immaginarlo. L'imprenditore palmese vuole stringere: pensa ad un Arechi vivibile h24, sette giorni su sette, con un considerevole investimento per trasformare in torri i quattro edifici agli angoli dello stadio. Il progetto è pronto, considera esercizi commerciali, ristoranti, un albergo, il museo e lo store della Salernitana; è da settimane nelle mani del sindaco, Enzo Napoli. A fine mese è previsto un ulteriore incontro tra le parti.

«De Luca? Una famiglia di campioni della politica. Ammiro e rispetto gli amministratori locali, ma il calcio è un'altra cosa. Qui c'è un fare imprenditoriale che non chiede nulla, non vuole nulla, va avanti con le sue gambe e giammai sfiorerà la politica», aveva risposto Iervolino a chi gli aveva messo la pulce nell'orecchio. Era il 13 gennaio, giorno del suo primo giorno da presidente dell'ippocampo. Fonti a lui vicine lo descrivono come «stupito» dall'indiscrezione. Però ringrazia chi ha pensato a lui. Qualcuno deve averlo fatto, magari per il collegio uninominale di Salerno alla Camera, anche solo pour parler. La figura di Iervolino è potenzialmente da... cavallo vincente: imprenditore giovane, di successo, recentemente entrato nel mondo dell'editoria dalla porta principale, che in città è molto amato dopo la salvezza ottenuta con la Salernitana e con una campagna acquisti che si sta impennando, a quindici giorni dalla chiusura del calciomercato. Ha detto no, è solo una fake news? Per ora, «tutto infondato»: vale la parola dell'ex signor UniPegaso. Ma negli ambienti vicini a Forza Italia c'è chi non esclude di poterlo solleticare in seguito. Del resto, per stessa ammissione di Iervolino, anche la Salernitana sembrava un'avventura impossibile. «Avevo promesso a mia moglie di non investire mai nel calcio. Non ero interessato, ma ad un certo punto sono stato sensibilizzato: stava scadendo il tempo e l'orgoglio della tifoseria mi ha rapito». Andò così, il giorno di San Silvestro.

Due suoi predecessori a Salerno hanno flirtato, involontariamente o no, con la politica in tempi recenti. Ad Antonio Lombardi, in carica dal 2005 al 2010, ammiccò l'allora PdL, mai formalmente ma non senza punzecchiature e congelamento dei rapporti con Vincenzo De Luca, all'epoca primo cittadino.

Che dire, poi, di Claudio Lotito: inizialmente respingeva le avances, poi arrivò la «disponibilità per spirito di servizio, qualora qualcuno me lo chiedesse» che si trasformò nella candidatura al Senato nel collegio Campania 2, sempre con Forza Italia (2018), con tanto di ricorso per la mancata elezione accolto dalla Giunta per le Elezioni; però poi l'Aula votò contro. Ora pare voglia riprovarci. Ma questa, da almeno otto mesi, per i tifosi della Salernitana è un'altra (vecchia) storia.

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