Salerno, l'orco di Sant'Eustachio regalò una bici al bimbo-vittima per avere la sua attenzione

Le motivazioni della sentenza con la quale è stato condannato l'orco di Salerno

Un'aula del tribunale
Un'aula del tribunale
Mercoledì 31 Maggio 2023, 06:40 - Ultimo agg. 12:01
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Gli prometteva viaggi, gli faceva continui regali e gli dava i soldi per comprare il panino. Lui, un ragazzino di soli 12 anni, intratteneva con l’anziano, conosciuto davanti alla chiesa del Volto Santo, una «relazione» e mentiva alla madre dicendo che quei regali provenivano dalla fidanzatina.

Sono state le indagini disposte dalla Procura a ricostruire il modus operandi del 74enne di Sant’Eustachio condannato la settimana scorsa a tre anni e 3 mesi di reclusione per adescamento di minori e detenzione di immagini pedopornografiche.

Nella sentenza il gup Alfonso Scermino illustra la subdola tecnica utilizzata dall’uomo per «carpire la fiducia del ragazzino» agendo «alle spalle dei genitori» che avevano esplicitamente raccomandato il figlio di non incontrarsi più con quell’uomo finito poi agli arresti domiciliari lo scorso febbraio, quando gli agenti della squadra Mobile di Salerno lo sorpresero in auto proprio con il 12enne davanti ad una scuola media del quartiere Pastena.

Era stata infatti una lettera anonima fatta recapitare alla madre del minore ad avvisare la donna che il figlio «stava correndo un bruttissimo pericolo» in quanto si incontrava con «un mostro pedofilo di circa 70 anni», «un verme che cerca di avvicinare ragazzi indifesi». 

Le indagini, però, non sono partite dalla denuncia della madre, che in quell’occasione vietò al ragazzino di frequentare l’anziano, ma da una segnalazione fatta alla polizia da una fonte confidenziale. È lo scorso dicembre quando cominciano i servizi di appostamento nei pressi degli istituti scolastici di Pastena e Mercatello dove il 75enne era stato avvistato più volte dalla fonte confidenziale. Gli inquirenti verificano effettivamente la presenza dell’auto, con a bordo l’anziano, nei pressi degli istituti scolastici della zona ma è solo nel febbraio successivo che scatta il blitz quando il minore viene sorpreso inginocchiato sulla pedana lato passeggero dell’auto con il volto rivolto verso l’anziano.

La polizia rintraccia la madre del ragazzino che riesce così a farsi raccontare qualcosa dal figlio. L’adolescente confessa che non esiste nessuna fidanzatina ma che «il vecchietto» gli aveva suggerito di dire che quei regalini gli erano stati fatti da una ragazza. Il minore spiega alla madre che l’uomo gli aveva detto di inventare una scusa con i genitori in modo da poter uscire con lui. Così la donna scopre che il 75enne gli aveva comprato persino una bicicletta e una felpa. Il 12enne ha sempre negato di aver avuto rapporti di natura sessuale con l’imputato ma, a parere del gup che ha condannato l’uomo con precedenti specifici a tre anni e tre mesi di reclusione, «ricorre con evidenza il delitto di adescamento di minori». L’anziano si avvicinava infatti più volte al ragazzino, lo portava e lo prelevava da scuola, gli faceva continui regali, aveva appuntamenti con lui e lo vedeva di continuo. Una condotta, questa, perdurante nel tempo «se è vero – scrive il gup nella sentenza – che il minore parlava persino di relazione il tutto nascosto ai genitori anche mediante bugie che gli suggeriva proprio l’imputato». 

Il gup, nella sentenza, evidenzia le precedenti condanne incassate dall’imputato proprio per reati di natura sessuale ma sottolinea «anche e soprattutto» «le modalità particolarmente insidiose ed infide con cui si muoveva l’uomo così da tradire scopi che se erano perseguiti con tanta pervicacia e se erano tenuti nascosti soprattutto ai genitori, non potevano che essere di stampo illecito sessuale, tradendo incontenibili pulsioni deviate, da soddisfare a tutti i costi». L’anziano è stato condannato anche per detenzione di materiale pedopornografico.

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