Il Prefetto Russo, a Serre, consegna 31 medaglie ai familiari di deportati di dodici Comuni

Il Prefetto Russo, a Serre, consegna 31 medaglie ai familiari di deportati di dodici Comuni
di Margherita Siani
Giovedì 20 Ottobre 2022, 19:42
3 Minuti di Lettura

Coltivare la memoria e farlo in questo momento di grave crisi perché le generazioni di ogni tempo sappiamo cosa significhi quel male e quella sofferenza, ricordando chi, nel nostro secondo conflitto mondiale, ha patito orrori e dolori. È con questo spirito che si è tenuta a Serre la cerimonia di consegna di 31 medaglie d'onore concesse dal Presidente della Repubblica a cittadini della provincia di Salerno deportati e internati nei lager nazisti, organizzata dalla Prefettura di Salerno e dal comune di Serre, con la collaborazione dell'associazione nazionale Combattenti e Reduci.

Video


A presenziare è stato il Prefetto, Francesco Russo, che ha prima fatto visita alla sede del municipio di Serre, per proseguire poi in Piazza XXIV Maggio, dinanzi al monumento al "milite ignoto", dove le autorità civili, militari e religiose, i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d'arma e i giovani studenti dell'Istituto Comprensivo "Serre-Castelcivita" hanno eseguito l'Inno d'Italia e dato lettura della "Preghiera del combattente".
Con il sindaco di Serre, Antonio Opramolla, e l'assessore Marta Pizzarelli, anche il Presidente nazionale dell'associazione Combattenti e Reduci Antonio Landi, il vescovo di Teggiano, Mons Antonio De Luca. Il Prefetto Russo ha ricordato i cittadini originari dei comuni di Serre, Campagna, Corleto Monforte, Giffoni Sei Casali, Montecorvino Rovella, Pisciotta, Pollica, Pontecagnano Faiano, Salento, Sapri, Teggiano e Vallo della Lucania, "deportati nei campi di sterminio negli anni della seconda guerra mondiale, caduti per la Patria, in nome dei valori di libertà, democrazia, solidarietà e unità nazionale sui quali si fonda la nostra Repubblica".
Momento di particolare commozione si è avuto grazie al toccante ed emozionante ricordo dei drammatici giorni della prigionia dell'insignito Pietro Addis, tratteggiato dal figlio Giovanni che ha ricevuto in suo nome la medaglia.

Poi la consegna delle medaglie ai familiari.

Una cerimonia toccante e partecipata che ha visto partecipare sindaci ed amministratori di tutti i Comuni coinvolti nella consegna delle medaglie
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA