Il racconto di Natale del vescovo: «I bambini ci salveranno»

È il messaggio di monsignore Giuseppe Giudice, il vescovo-scrittore e poeta di Nocera Inferiore-Sarno

Il vescovo
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di Giuseppe Pecorelli
Domenica 11 Dicembre 2022, 10:54 - Ultimo agg. 10:56
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Saranno i bambini a salvare il mondo, quei bambini che non hanno ancora perso il gusto del Natale e del suo significato autentico. È il messaggio di monsignore Giuseppe Giudice, il vescovo-scrittore e poeta di Nocera Inferiore-Sarno, che nel 2011 iniziò la consuetudine di scrivere una lettera-racconto in occasione del Natale. «Un piccolo fanciullo li guiderà» è il titolo della storia di quest'anno, scritta come sempre in uno stile adatto ai piccoli perché come spiega il pastore - «parlando ai bambini, si parla ai grandi».

Come possono, gli adulti, custodire lo spirito del Natale quando là fuori, in Ucraina, c'è una guerra disumana, sanguinosa, folle? E sono decine i conflitti, spesso nascosti, nel mondo.

I protagonisti del racconto, due fratellini svegli che si accorgono delle difficoltà degli adulti, hanno nomi familiari: Prisco, come il vescovo-patrono di Nocera Inferiore, e Alfonso, come Sant'Alfonso Maria de' Liguori che cantò il Natale con «Quanno nascette Ninno» ovvero «Tu scendi dalle stelle». Il papà ha fatto il presepe, in casa non mancano albero e addobbi natalizi nati dalla creatività di mamma, dalla cucina arrivano gli odori tipici delle pietanze della festa, il camino è acceso. C'è anche un po' di nevischio che richiama la Notte di Betlemme. Eppure il parco vicino è buio, le persone e le famiglie sono rinchiuse nelle abitazioni, piccoli frammenti di un mondo sfilacciato, senza fraternità, composto da tante solitudini. Sarà un piano escogitato da Alfonso a cambiare le sorti del Natale, a riempire il parco di luce e di vita. È un presepe speciale. Non manca nessuno: i nonni, gli zii, i cugini, gli amici della scuola, il parroco, gli abitanti del parco che «forse si incontrano per la prima volta».


E non può mancare, a sorpresa, anche il vescovo. Monsignor Giudice, che venerdì, nella scuola nocerina «Regina Mundi», ha presentato la lettera ai bambini che frequentano il catechismo nella cattedrale di San Prisco, conclude con i suoi versi: «Solo gli alberi spogli ancora indugiano per la strada come uomini solitari. Quasi nessuno attende. Ognuno è lontano stasera. Sperduto nei sogni dei tempi passati. Anche il mondo sonnecchia. Ma stasera è Natale e non possiamo rimanere nelle nostre tane».

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