Immigrati trasformano il centro commerciale
in case tugurio: blitz dei vigili urbani a Eboli

Immigrati trasformano il centro commerciale in case tugurio: blitz dei vigili urbani a Eboli
di Laura Naimoli
Giovedì 6 Maggio 2021, 06:50 - Ultimo agg. 19:43
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La parola degrado non è sufficiente per descrivere le condizioni di vita di un gruppo di algerini che, per trovare riparo, avevano occupato una struttura fatiscente nel parco la vela, al centro di Santa Cecilia. La scoperta all’alba di ieri, quando gli agenti della polizia municipale, agli ordini del comandante Sigismondo Lettieri, e i carabinieri agli ordini del maresciallo Fabio Basilisco, della stazione di Santa Cecilia, coadiuvati dal capitano Emanuele Tanzilli, hanno avviato un controllo della zona. I migranti avevano ricreato una sorta di mini appartamenti nella struttura, destinata a diventare centro commerciale, di fatto mai realizzato. Anzi, allo stato, lo stabile, abbandonato da anni e senza rifinitura, è in una procedura fallimentare e non sarà di semplice risoluzione, essendo ancora in essere, stabilire a chi attribuire obblighi ed oneri per la messa in sicurezza dell’area. La soluzione abitativa di fortuna sembra sia condivisa da dodici persone, ma i carabinieri sono riusciti ad identificarne solo quattro. Probabilmente gli altri sono scappati o semplicemente si trovavano, nel momento i cui sono arrivati i carabinieri, già sul lavoro. 

È apparsa evidente la condizione disumana cui si sono adattati per chissà quanto tempo.

Senza utenze, nè servizi igienici, avevano ricavato il bagno facendo un buco nel solaio e gli escrementi finivano nel piano interrato dove avevano alloggiato alcuni animali. Gli algerini hanno diviso lo spazio del piano occupato con materiali di fortuna: lunghe aste di ferro leggero legate come pilastri cui hanno agganciato tende oppure pannelli di legno per avere meno freddo, in quella reggia senza porte né pavimento. E dentro a queste nicchie dormivano e forse pregavano. Bacinelle piene di acqua piovana per lavarsi, per lavare gli indumenti e chissà forse anche per fare il thè. Condizioni inaccettabili in una società moderna e civile, che mai dovrebbe lasciare qualcuno indietro. Eppure lo fa. I quattro identificati hanno un lavoro nelle aziende agricole della zona e sono in Italia con regolare permesso di soggiorno, non sufficiente per avere una vita normale, dignitosa. I carabinieri hanno agito su segnalazione di cittadini che hanno notato movimenti nella struttura e certo non potevano passare inosservati gli olezzi. Si è proceduto allo sgombero e a una parziale bonifica, ma non si esclude la possibilità di altri accertamenti nei prossimi giorni. Ora sarà il comune, attraverso i servizi sociali, a dover dare agli identificati una sistemazione decorosa, che possa restituire dignità. Senza la possibilità di un alloggio, il rischio è che, via da quella struttura, ne trovino un’altra altrettanto fatiscente.

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