Impianto di compostaggio fuorilegge,
c'è Sessa tra i 13 indagati a Fisciano

Impianto di compostaggio fuorilegge, c'è Sessa tra i 13 indagati a Fisciano
di Nicola Sorrentino
Sabato 17 Aprile 2021, 06:40 - Ultimo agg. 16:51
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Realizzazione di un sito di compostaggio a Fisciano in una zona differente rispetto a quella prevista, la Procura di Nocera Inferiore ha concluso le indagini. Sono 13 le persone indagate, a vario titolo, per truffa e tentata truffa. Tra queste il sindaco Vincenzo Sessa, la giunta - Maria Grazia Farina, Giovanni Scafuri, Nicola Ruggiero, Antonio Pierri e Anna D’Auria - il presidente della Fisciano Sviluppo, Andrea Pirone, tre tecnici della Regione Campania, Paolo Tolentino, Marina Scala e Mauro Vincenti, infine due tecnici comunali, Giuseppe Vertullo e Pio Masucci ed un altro incaricato di redigere il progetto preliminare, Alessandro Scovotto. L’inchiesta è stata condotta dal sostituto a Nocera Inferiore, Roberto Lenza, con il lavoro tecnico-investigativo dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria guidata dal luogotenente Agostino Zenna. A fine marzo, il gip aveva sequestrato la somma di 1 milione e 950mila euro, ottenuti dal comune di Fisciano e in parte poi versati alla società in house «Fisciano Sviluppo». Quella somma rappresentava un anticipo del 10% dell’intero importo, circa 19 milioni di euro, per la realizzazione di un impianto di compostaggio aerobico in via Prignano. Quell’anticipo fu versato alla società comunale per l’esproprio delle aree destinate alla collocazione dell’impianto. Stando a diverse denunce presentate dai comitati, insieme ad una sentenza del Tar, nel mirino ci finì la natura del progetto, con tavole planimetriche allegate relative ad altra zona del Comune, ubicata a due chilometri, rispetto all’area realmente interessata dall’insediamento. In questo modo, la falsa collocazione del sito avrebbe comportato e prodotto una valutazione di impatto ambientale più favorevole. Il progetto, così redatto, fu inviato alla giunta che lo approvò il 31 luglio 2017. Pur con quelle anomalie presenti.

Le carte furono poi inviate in Regione, che erogò il finanziamento quale anticipazione per le spese di progettazione dell’impianto.

Da quella somma, 982,387 euro andarono alla «Fisciano Sviluppo Spa» per l’esproprio delle aree realmente interessate dall’insediamento del sito. I tecnici della Regione Campania rispondono invece di omesso controllo riguardo la regolarità del progetto preliminare, in particolare le verifiche di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale e per il rilascio, in data 13 luglio 2018, di una relazione dove fu scritto che non vi erano impatti negativi dovuti alla realizzazione dell’impianto. Escludendo, così, la sottoposizione a Via, dopo aver recepito le note del Comune. I tredici indagati hanno ora venti giorni di tempo, dalla notifica dell’avviso, per presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati dalla Procura. Poi l’organo inquirente deciderà se chiedere o meno per tutti il processo.

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