Imprenditore arrestato, minacce
al legale: «Fatti venire la febbre»

Imprenditore arrestato, minacce al legale: «Fatti venire la febbre»
di Petronilla Carillo
Sabato 16 Febbraio 2019, 06:40 - Ultimo agg. 17 Febbraio, 10:15
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«Avvocà... perché non vi fate venire una febbre? Se vi fate venire questa febbre sono disposto a pagare il vostro onorario per il fastidio». L’intercettazione telefonica è del 10 gennaio 2018. Gianluca La Marca tenta di corrompere un custode giudiziario per rinviare una vendita. Era interessato all’acquisto di alcuni dei cinque lotti di un complesso aziendale a Campolongo di Eboli nell’ambito di una procedura esecutiva presso il tribunale di Salerno. Il complesso era già stato aggiudicato alla società Studio immobiliare di Marco e Adriano Campione e la definizione doveva avvenire il giorno successivo. Così tentò di offrire denaro al custode in cambio di un rinvio della vendita. Ma lui non accettò. Fu questo l’atto finale di un tentativo di turbativa di pubblica asta che La Marca aveva portato avanti, con il sostegno di Giovanni Maiale, per oltre un mese e relativo ad altri lotti dello stesso complesso aziendale. Dal 9 dicembre al 10 gennaio 2018 l’imprenditore arrestato ieri aveva cercato, in un primo momento con le buone, di raggiungere un accordo con Antonio Campione manifestando il proprio interesse all’aggiudicazione di quell’azienda. Ma, non trovando risposte positive, si rivolse all’ex collaboratore di giustizia. «Vedi di non partecipare all’asta ne per te e ne per altri, perché quei lotti se li leve aggiudicare Gianluca.. io sto lavorando per lui.. Vedi di non partecipare all’Asta», gli disse il 3 gennaio. Poi tornò sulla questione tre giorni dopo: «Allora Tonì hai pensato a quello che ti ho detto? Cosa hai deciso? È un fatto buono per tutti, per noi e per te se ti togli di mezzo». Una «minaccia implicita» ha sottolineato il gip Perrotta riconducibile proprio all’appartenenza di Maiale ad un cartello criminale.
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