SANTA MARINA. E' stata archiviata dal tribunale di Napoli la posizione dell'imprenditore Carmelo Famà, attivo nel settore della rivendita di armi, titolare di un'azienda ed esperto balistico. La richiesta della Procura partenopea è stata accolta dal gip. Famà, difeso e assistito dall'avvocato Stanislao Sessa del foro di Nocera Inferiore, era stato coinvolto in un'inchiesta della Dia di Napoli con ipotesi di reato di traffico di armi, che sarebbe state destinate a gruppi dell'Isis attivi in Libia e in Iran. Il blitz portò anche all'arresto di due coniugi di San Giorgio a Cremano.
Nel corso delle perquisizioni spuntò una foto finita sotto sequestro che mostrava Famà seduto su di un mucchio di fucili mitragliatori Ak 47, all'interno di un container. L'uomo, originario di Santa Marina, nel Golfo di Policastro, era in posa mentre si trovava all'interno di un cassone circondato da fucili e mitragliatori.
Una foto che costò l'iscrizione nel registro degli indagati dell'imprenditore, ma l'inchiesta non fu poi corroborata da sufficienti ricostruzioni probatorie per la posizione di Famà, che chiese subito un interrogatorio con il magistrato per spiegare e chiarire la sua posizione. L'immagine, a suo dire e secondo la difesa, si riferiva ad un accertamento peritale svolto presso il porto di Gioia Tauro, nell'ambito di un lavoro di perito balistico al servizio di enti e strutture pubbliche. Nessun altro elemento era stato raccolto dall'accusa a supporto della tesi, fino all'archiviazione richiesta dal pm e ora accolta dal gip.