Inferno e morte sulla Statale 18,
libero l'investitore: «Non ho colpe»

Inferno e morte sulla Statale 18, libero l'investitore: «Non ho colpe»
di Nicola Sorrentino
Giovedì 19 Aprile 2018, 06:35
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«Non ho mai provato alcun sorpasso, né ho avuto il tempo di frenare o di evitare l’impatto. Ricordo solo che guidavo sulla mia corsia di marcia, ad una velocità regolare, poi all’improvviso ho visto i fari di un’altra auto». 

Questo ha riferito al gip ieri mattina, durante l’udienza di convalida, Marco Avagliano. Il 47enne di Cava de’ Tirreni è stato scarcerato dal regime degli arresti domiciliari e rimesso in libertà dal gip Alfonso Scermino. 

È indagato, ora, solo a piede libero per la morte di Raffaele Rossi, 17enne originario di Sant’Egidio del Monte Albino, morto domenica notte a seguito di un incidente stradale sulla ex statale 18. L’indagato, difeso dagli avvocati Giovanna Coppola ed Ernesto Donatello, è accusato di omicidio stradale dal sostituto procuratore Gaetana Amoruso.

La decisione del gip è strettamente connessa alla dinamica dell’incidente, «tutta da chiarire», sulla quale serviranno indagini approfondite. Il giudice non ha avuto, al momento, elementi per comprendere come le due auto si siano scontrate frontalmente, quella notte. Ad oggi non si configurano infatti i gravi indizi di colpevolezza per mantenere in stato d’arresto Marco Avagliano, che si è detto profondamente dispiaciuto e addolorato per il ragazzo deceduto. 

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