L’allarme del procuratore Borrelli:
«Troppi processi per droga a Salerno»

L’allarme del procuratore Borrelli: «Troppi processi per droga a Salerno»
di Petronilla Carillo
Mercoledì 16 Settembre 2020, 06:10 - Ultimo agg. 19:00
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«I processi per droga sono fermi e lunghi. Bisogna accelerare i dibattimenti, al momento ce ne sono talmente tanti in corso che, se volessimo parlare solo con i dati, Salerno potrebbe essere definita la capitale della droga: questo è impensabile vista la realtà dei fatti». Il procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli, è categorico. La sua non vuole essere - e su questo è chiaro - «una critica e nemmeno una accusa ma l’annuncio di uno specifico impegno del mio ufficio», stigmatizza a margine della conferenza stampa sull’operazione «My love». E così le direttive date ai suoi sostituti sono ben precise: un uso più razionale delle intercettazioni da trascrivere, circoscrivendo bene gli ambiti e le discussioni; una selezione della lista testi, evitando uno sterile elenco di testimonianze lunghe e ripetitive, di persone che potrebbero saltare l’udienza e comportare uno slittamento dei tempi del processo; una diversa formulazione dei capi di accusa così da poter snellire anche le successive fasi del procedimento. Insomma, una procedura diversa a partire proprio dall’operazione antidroga a Scafati dove la sostanza stupefacente - e questo è stato ripetuto più volte in conferenza stampa - è soltanto «il punto di partenza di una indagine che vuole fermare l’avanzata criminale sull’intero territorio cittadino con ripercussioni anche sul tessuto sociale ed economico». 
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