L'Anac bacchetta Salerno Pulita:
«Incarichi esterni irregolari»

L'Anac bacchetta Salerno Pulita: «Incarichi esterni irregolari»
di Petronilla Carillo
Sabato 14 Maggio 2022, 06:55 - Ultimo agg. 20:46
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«A Salerno Pulita e al Comune di Salerno, in qualità di Ente proprietario e soggetto controllante, si rimettono le indispensabili valutazioni sul diverso e grave profilo di anomalia organizzativo/gestionale sostanziatosi nella mancata costituzione all’interno della società di strutture organizzative competenti nell’attività negoziale e con funzioni di supporto legale. Tenuto conto di tutto si invita Salerno Pulita a voler tener conto per il futuro di quanto specificatamente dedotto e rilevato per un più adeguato e puntuale rispetto della normativa di settore». Per questa volta il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, si è limitato ad una richiesta di chiarimenti ma resta, protocollata agli atti, una dura relazione redatta dall’Autorità nazionale Anticorruzione che accende ancora una volta i riflettori sulla partecipata del Comune di Salerno e sulla gestione degli incarichi esterni. Un argomento, questo, venuto fuori di recente con l’inchiesta della procura di Salerno, sui rapporti tra cooperative sociali e Comune. Inchiesta che si sarebbe poi allargata proprio alla gestione delle partecipate e al passaggio di dipendenti dalle coop alle partecipate. All’attenzione dell’Anticorruzione, due incarichi affidati ad altrettanti studi legali salernitani per svolgere «attività gestionale». Incarichi ritenuti anomali e il cui compenso, nel corso degli anni, è lievitato fino a sfiorare centinaia di migliaia di euro.

«I reiterati affidamenti diretti dei servizi legali rappresentano la conseguenza di una gestione societaria non adeguata rispetto a quanto dovrebbe attendersi da una società in house di tale rilevanza. - si legge nel documento - A tal riguardo è opportuno evidenziare che Salerno Pulita, pur gestendo circa 300 affidamenti annui, con un fatturato di oltre 24 milioni di euro, si trova a tutt’oggi sprovvista di un Ufficio Gare e di un Ufficio legale; per di più, dalle contro deduzioni inviate il 16.11.2021, è stato possibile constatare come la società risulti sprovvista finanche di dipendenti con qualifica di quadro e di personale amministrativo in possesso di competenze giuridico-amministrative di settore adeguate a far fronte alla complessa materia degli affidamenti secondo la disciplina del decreto legislativo 50 del 2016».

L’anomalia organizzativo-gestionale, secondo il presidente Busia, «ha determinato che la gestione delle procedure di gara sia stata, di fatto, demandata in larga misura a professionisti esterni. Orbene, dalla sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale della Società si ha contezza del fatto che il 16.01.2017 Salerno Pulita ha affidato a due professionisti salernitani un “appalto di servizi” di natura gestionale finalizzato ad espletare le mansioni tipiche dell’Ufficio Gare, per un impegno di spesa complessivo di 38.000 euro. Tuttavia, a partire dal 2018 è stata prevista l’introduzione anche di un Servizio autonomo per l’espletamento delle attività da porre in essere sulle Piattaforme digitali pubbliche nonché per garantire il rispetto delle prescrizioni normative vigenti in materia di pubblicità/trasparenza delle procedure di affidamento esterno delle commesse aziendali. Alla luce di queste circostanze, dal 2018 i due professionisti precitati hanno ricevuto due incarichi diversificati ed autonomi». Quindi incalza: «Appare dunque chiaro ed evidente che i professionisti hanno ricoperto e, ad oggi continuano a ricoprire, un ruolo centrale nella gestione di tutti gli aspetti legati all’attività contrattuale della stazione appaltante, dalla fase di programmazione degli approvvigionamenti sino alla fase, eventuale, del contenzioso inerente le gare; tale ruolo è svolto mediante incarichi consulenziali fatti rientrare nell’alveo degli appalti di servizi ma con l’attribuzione di competenze notevolmente diversificate ed ampie che paiono in alcuni casi (....) essere di esclusiva competenza dei Rup (responsabile unico del procedimento) ed in quanto tali non delegabili ed esternalizzabili». Le definisce «plurime», l’Anac, le criticità emerse. In primo luogo, dalla gestione amministrativa societaria è conseguito il mancato rispetto del principio di rotazione degli incarichi, con il conseguente consolidarsi di posizioni di potere in capo ad i professionisti affidatari, in assenza di un apparato motivazionale idoneo a giustificare la reiterazione degli affidamenti diretti dal 2016 sino al 30.6.2022. Tale anomalia organizzativo/gestionale da cui sono discesi gli affidamenti diretti di che trattasi, appare grave e foriera di possibili effetti negativi oltre che di diseconomicità, nonché di comportamenti violativi delle specifiche norme».

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