Per l’azienda conserviera La Doria (Angri) il 2022 non è stato «solo» l’anno dell’addio alla pandemia o quello della crisi bellica e dei costi di energia e materie prime alle stelle. È stato soprattutto l’anno di un record da incorniciare: i ricavi consolidati, per la prima volta, hanno superato il miliardo di euro con una crescita del 17,6% rispetto al 2021. Più precisamente, i ricavi arrivano a 1,018 miliardi di euro archiviando la già ottima performance dell’anno precedente (chiusura a 866 milioni di euro).
«I ricavi registrati nel 2022 rappresentano per noi un importante traguardo, che dimostra la nostra solidità e la nostra capacità di crescita anche nei periodi più complessi - ha dichiarato il Ceo del Gruppo La Doria Antonio Ferraioli - Abbiamo saputo far fronte alle criticità economiche e geopolitiche del 2022. Il dato più importante rimane sicuramente quello relativo alla crescita dei volumi - prosegue - che ha coinvolto trasversalmente le nostre linee e i mercati in cui siamo presenti. Continueremo a operare con la nostra politica di sviluppo internazionale volta, da una parte, all’espansione in aree geografiche ad alto potenziale di crescita e dall’altra a migliorare il nostro posizionamento a livello internazionale nei segmenti di mercato in cui siamo già presenti». I dati del 2022 vanno letti tenendo in considerazione non solo l’incremento dei prezzi di listino ma anche un forte aumento dei costi riconducibili ai fattori congiunturali e geopolitici legati alla pandemia e in particolar modo al conflitto in Ucraina, e a una crescita del 3,4% dei volumi dei prodotti venduti.
Il volume delle vendite è molto cresciuto: in testa troviamo la linea dedicata ai derivati del pomodoro che guadagna un +24%, quella che in azienda viene definita la «linea rossa» è quella che fa meglio di tutte le altre. Anche gli altri dati, però, sono più che incoraggianti: la linea sughi aumenta del 20,5% mentre legumi, vegetali e pasta in scatola cresce, complessivamente, del 19,6%. Infine, la frutta e le altre linee - ossia i prodotti acquistati da terzi e commercializzati dalla controllata Ldh sul mercato inglese - sono aumentate rispettivamente del 7,8% e del 12,6%.
Anche dal punto di vista della distribuzione geografica c’è da gioire: è stato infatti riscontrato un sensibile aumento dei ricavi sia nel mercato italiano (la crescita certificata a chiusura d’esercizio è del 20%) sia all’estero, dove invece si registra un + 17%. Le più importanti performance di mercato sono localizzare in Gran Bretagna, Germania e nei Paesi Scandinavi. La ripartizione del fatturato conferma che il mercato italiano resta, per il momento, tra i più affezionati ai prodotti La Doria. Al primo posto c’è il Regno Unito che incide sui ricavi totali per il 16,9%. «Il gruppo - spiegano dall’azienda - che esporta i propri prodotti in 60 Paesi nel mondo, ha aumentato i propri ricavi nei mercati internazionali del 17%, con un’incidenza dell’83,1%. Le migliori performance si sono registrate nei mercati storici per La Doria, tra cui la Gran Bretagna, che resta il principale mercato estero di sbocco, la Germania e i Paesi Scandinavi. Seguono l’Australia, la Nuova Zelanda e i Paesi dell’est Europa. Il Gruppo genera inoltre importanti quote di fatturato anche in Francia, negli Usa e in Giappone».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout