La presidente della Corte d'Appello:
«La pandemia aiuta i criminali»

La presidente della Corte d'Appello: «La pandemia aiuta i criminali»
di Petronilla Carillo Angela Trocini
Domenica 23 Gennaio 2022, 06:45 - Ultimo agg. 24 Gennaio, 12:22
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Chi si aspettava una relazione tecnica, fatta solo di una fredda elencazione di numeri, si è sbagliato. La relazione della presidente Iside Russo all’inaugurazione del nuovo anno giudiziario della Corte d’Appello di Salerno, ha toccato punti «caldi» che attengono all’intero sistema giustizia e riguardano da vicino i cittadini nell’era di transizione pandemica. Una relazione, quella della presidente Russo, che richiama alle «emergenze» sociali e criminali del momento, pur passando attraverso la riforma Cartabia. Un appello, il suo, al senso di responsabilità di tutti: magistrati, avvocati, cancellieri, amministrativi e periti tecnici perché si rispettino i parametri europei, in tema di tempi dei procedimenti, così da consentire al Paese di ottenere finanziamenti per il settore giustizia. E se la Russo lancia un appello, e parla di criminalità, il procuratore generale Leonida Primicerio, punta l’indice e auspica che la riforma possa indurre i «pm ad essere meno sensazionalistici e i gip a non appiattirsi sulle ipotesi accusatorie». La sua relazione, quest’anno, non fa riferimento alla fotografia criminale sul territorio provinciale ma alla modalità di iscrizione sul registro degli indagati da parte dei magistrati inquirenti e fa riferimento ad una sorta di «dovere morale» - anche se non sono proprio queste le parole che utilizza - che dovrebbe indurre i gip e i gup «a non appiattirsi sulle posizioni dei pm». Il procuratore generale ci tiene a sottolineare che per lui il magistrato non è «un algoritmo», un intervento che tira la replica del presidente Russo: «sicuramente un magistrato non è un algoritmo ma i tecnicismo servono a garanzia della giustizia stessa». 
LA CRIMINALITÀ
«La criminalità organizzata sta approfittando della crisi economica legata alla pandemia per conquistare sempre più potere nella città di Salerno», dice la presidente Iside Russo citando la relazione del procuratore capo Giuseppe Borrelli. «Attraverso l’usura - spiega - i gruppi criminali stanno rilevando imprese attraverso le quali riciclano il denaro sporco o fanno profitto. Rispetto al passato Salerno città ha conquistato la sua autonomia criminale sganciandosi da quella della Piana del Sele ed imponendosi con tutta la propria forza». E cita anche degli esempi: il porto di Salerno «diventato scalo di riferimento illeciti nella sicurezza - si legge nella relazione annuale - della mancanza di controlli». E i settori commerciali che attirano la malavita organizzata e gli affari all’interno dello scalo sono i più diversi, non per ultimo, quelli legati della droga ed ai rifiuti. Ma la Russo fa riferimento anche alle infiltrazioni della criminalità negli ambienti socio-politico-economico, affermando l’importanza (ed anche qui cita la relazione del procuratore Borrelli) a «leggere bene i reati spia nella loro integrità e a non disgiungere tra loro i vari episodi». La presidente avverte anche che le modalità di azione della criminalità sono cambiate ed accende la luce dei riflettori sulla Piana del Sele dove «la malavita riesce a condizionare anche le scelte amministrative e politiche». Quindi il riferimento al mondo dei ragazzi, al bullismo e al branco, alla violenza di alcuni e alle restrizioni legate alla pandemia che ha accorciato le distanze tra il giovane predominante e la sua vittima. 
L’AUGURIO
Si augura che invece la magistratura recuperi il proprio ruolo e che la riforma Cartabia possa rappresentare un punto di svolta per evitare che sia la politica e il suo eteroriformismo a condizionare i percorsi giudiziari, il procuratore generale Leonida Primicerio. Insomma, auspica che la riforma possa garantire quella sorta di «controllo» dei giudici sugli atti dei pm e sulle indagini preliminari, a garanzia, ci tiene sempre a sottolineare, dei cittadini e degli indagati. Quindi che possa essere definita «la norma iuris del non luogo a procedere e della non sostenibilità della accusa con quella della ragionevole previsione della condanna perchè questo affida una nuova responsabilità a giudici attraverso un controllo effettivo e non approssimativo sulle tesi del pm». Quindi, la battuta sull’algoritmo: «il tecnicismo non deve prevalere sulla giurisdizione come cultura di garanzia a tutela proprio dei cittadini». Quindi la stoccata: «ci sono due tipi di magistrati chi scrive le sentenza e chi pensa solo alla propria carriera». 
GLI OSPITI
Getta acqua sul fuoco delle polemiche tra vertici della giustizia, invece, il professore Gigliotti, in rappresentanza del Csm.

Mentre il magistrato Nicola Russo, a Salerno in rappresentanza dle ministro Marta Cartabia, si professa «fiducioso» nei confronti della nuova riforma e, anche se preoccupato dell’avanza della criminalità, ricorda come ci suia stata anche una riforma della frode economica e come sia stato istituita procura europea (rappresentata anche da 22 procuratori italiani) il cui compito è proprio quello di controllare i flussi di denaro che arriveranno sui territori con il Pnrr.

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