Lanciò la figlia dalla finestra, i giudici sospendono la potestà genitoriale al padre

La decisione del Tribunale dei Minori

Il luogo del dramma
Il luogo del dramma
di Nicola Sorrentino
Mercoledì 25 Gennaio 2023, 06:25 - Ultimo agg. 08:20
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Resta sospesa la responsabilità genitoriale per il 41enne che il 30 ottobre scorso, a Fisciano, lanciò la figlia di due anni dalla finestra di casa. Lo ha deciso il Tribunale dei Minori, pronunciandosi sul ricorso della Procura che ne aveva chiesto, invece, la decadenza. 

Intanto, mamma e figlia potranno tornare a casa, all’epoca sequestrata per permettere di svolgere le indagini del caso. La madre della minore - rappresentata dal legale Ersilia Trotta - continuerà ad occuparsi della figlia insieme al nonno paterno. Entro tre mesi i servizi sociali depositeranno una relazione, con la quale valuteranno le condizioni di vita della piccola. Andrà poi valutata l’opportunità di incontri - da remoto - con il padre, ad oggi in carcere per tentato omicidio.

Da allora, vi è stato un solo incontro tra i due, sempre attraverso un computer. «La piccola lo ha salutato appena l’ha visto, era felice di vedere il padre» ha detto l’avvocato Trotta.

La difesa della madre della piccola - estranea all’indagine - aveva chiesto la conferma della sospensione della responsabilità genitoriale per il marito, al fine di comprendere «il decorso e la terapia» che l’imputato sta seguendo, in ragione di quanto emerso dalla perizia del consulente incaricato dalla Procura di Nocera Inferiore. Secondo quella consulenza, l’imputato non era capace di intendere e di volere al momento del fatto. Quando fu arrestato, spiegò di aver lanciato la figlia dalla finestra perché spinto da «alcune voci», tra cui quella «di Dio», che sentiva da giorni. 

Dalla consulenza emerse che G.D.A. soffriva di un «disturbo psicotico breve con marcato fattore di stress». La piccola si fratturò un polso ma si salvò, per poi essere dimessa dopo un breve ricovero al Santobono di Napoli. Nell’udienza precedente, è emerso come fosse ottimo il rapporto tra l’uomo e la figlia. Riguardo l’inchiesta - condotta dal sostituto Roberto Lenza - per il 41enne vi è il giudizio immediato, che si celebrerà il prossimo marzo dinanzi al gip. L’uomo è assistito dai legali Tommaso Amabile e Silverio Sica. Quel giorno, dopo i fatti, fu posto in stato di fermo dai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino.

Fu trovato in stato di choc, sul letto di casa. Pochi giorni prima dell’accaduto, aveva chiamato i carabinieri dopo aver ricevuto un pacco postale. All’interno c’era un termometro, ordinato giorni prima. Il 41enne, tuttavia, sospettava al suo interno la presenza di una bomba destinata alla figlia. Sul posto giunse un’ambulanza, che affidò l’uomo alla visita di un neuropsichiatra. Da quel colloquio emerse una situazione di forte stress ed esaurimento, con la prescrizione di due farmaci, utili a chi soffre di agitazione, disordini di personalità e per il trattamento della schizofrenia. Farmaci che G.D.A. assunse due volte, la sera precedente e la mattina dei fatti, prima di lanciare la piccola dalla finestra.

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