Esami e lauree fasulle, assegnati senza essere mai stati sostenuti. Università di Salerno parte civile nel procedimento a carico di 43 persone, tra genitori e studenti, finiti davanti al gup dottoressa Pacifico per l’udienza preliminare. Ieri la costituzione di parte civile è stata anticipata dal legale dell’ateneo, l’avvocato Gaspare Dalia. La richiesta si fonda sui «pregiudizi patrimoniali e non» che l’ente avrebbe subito in seguito alla vicenda in particolare per il «danno all’immagine e al prestigio», poiché «a causa della condotta illecita perpetrata dagli imputati», l’ateneo salernitano avrebbe perso «fiducia e credibilità nei confronti della generalità dei cittadini, ingenerando in questi ultimi la convinzione che tali condotte delittuose siano concesse in quanto espressione del modo in cui l’ente agisce ordinariamente».
Il legale ha evidenziato anche dei possibili danni erariali. L’inchiesta, che ha già prodotto il rinvio a giudizio di due dipendenti dell’Ateneo di Fisciano attualmente a processo davanti ai giudici del tribunale di Nocera, ricostruì le manomissioni di diverse carriere universitarie - con l’ottenimento di esami, lauree, specializzazioni e riduzioni sulle rette da pagare. Oltre 70 i capi d’imputazione ipotizzati dalla Procura, dopo la denuncia sporta dall’allora rettore Aurelio Tommasetti.
Dall’analisi del sistema Audi (revisione e controllo) gli inquirenti scoprirono diverse irregolarità nelle immatricolazioni di due studenti di Medicina. In pratica, i due non erano classificati nella graduatoria dei test d’ingresso ma risultavano iscritti grazie ad una manomissione nel sistema di segreteria. Tra le fonti di prova c’è una consulenza tecnica su verbali elettronici, oltre ad intercettazioni telefoniche e verbali di interrogatorio di alcune delle persone coinvolte, tra studenti e genitori. Le indagini evidenziarono che uno dei dipendenti già a processo, Carmine Leo, avrebbe usato più volte le sue credenziali per attestare falsamente esami e lauree mai sostenuti dagli studenti. Le storie e i casi raccontati dall’indagine sono diversi, con studenti e famiglie che più volte avevano tentato di avvicinare il dipendente di Unisa. Tra gli imputati ci sono anche un 27enne di Siano che si immatricolò al corso di Lingue e Letterature Straniere per l’anno 2015/16, pur non avendo superato i test d’ingresso (lo studente risultava in regola con il pagamento delle tasse non avendole mai versate) e un 57enne di Potenza, che ottenne la convalida di 21 esami per la facoltà di Giurisprudenza, compresa la discussione di laurea. Prove ed esami risultavano sostenuti tra il 1990 e il 2005 ma i risultati furono inseriti manualmente solo nel 2015 e 2018.