Lavoro nero nei supermarket,
nuovi guai per il colonnello

Lavoro nero nei supermarket, nuovi guai per il colonnello
di Nicola Sorrentino
Domenica 7 Aprile 2019, 15:00
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NOCERA INFERIORE - Dieci lavoratori al nero. La procura chiude una seconda indagine sull'ex colonnello dell'esercito Giuseppe D'Auria, accusato con altre dieci persone di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Il resto degli indagati sono dipendenti che avrebbero lavorato nei supermercati gestiti dal 70enne, prima che venisse coinvolto nella prima inchiesta della procura, i cui risultati risalgono allo scorso gennaio, concentrata su trenta episodi di estorsione di cui sarebbero stati vittima altri dipendenti delle sue attività. L'inchiesta del sostituto procuratore Angelo Rubano nasce proprio da lì, in parallelo, con le posizioni contributive di dieci persone finite ora nel mirino.
 
Le accuse di truffa aggravata sono contestate tutte in concorso con D'Auria. In pratica il primo, in qualità di amministratore unico e legale rappresentante della società «Gdd Srl», insieme ad ogni singolo dipendente, che aveva terminato un precedente rapporto di lavoro, non comunicando all'Inps il periodo di instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro con la società gestita dall'imprenditore, «svolgendo attività in nero», avrebbe indotto in errore lo stesso istituto previdenziale, procurandosi «ingiusti profitti» pari al valore dell'indennità erogata. Il periodo delle singole contestazioni va dal 2014 al 2018. Le attività in cui si sarebbero registrate le irregolarità per i singoli dipendenti sono quelle di Nocera Inferiore e Nocera Superiore, Giffoni Valle Piana e Cava de' Tirreni. Tre dei lavoratori raggiunti dall'avviso di conclusione indagine della procura erano stati già coinvolti nella prima inchiesta, con l'accusa di estorsione. Le indennità erogate in violazione della legge, vanno dai 6 ai 15mila euro, a seconda dei periodi di riferimento individuati dalle forze dell'ordine nella fase preliminare dell'indagine. Dalla notifica ai successivi venti giorni, gli undici indagati potranno fornire la propria versione dei fatti sulle accuse mosse, attraverso memorie difensive o richiesta di interrogatorio. L'ex colonnello Giuseppe D'Auria è assistito e difeso dai legali Tiziano Tizzano e Antonio Sarno. L'inchiesta dalla quale scaturisce quella attuale è stata conclusa qualche mese fa, e vede sei persone accusate di estorsione. Trentaquattro sono le vittime presunte, dipendenti che lavoravano e lavorano nei supermercati, gestiti in precedenza dall'imprenditore di Nocera Inferiore.

Dietro coordinamento della procura, i carabinieri di Nocera Superiore insieme alla sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza, avevano messo sotto la lente d'ingrandimento alcuni dei punti vendita gestiti dall'ex colonnello. Un'indagine che gli era costata per un periodo anche gli arresti domiciliari. Le accuse riferivano di rimproveri e minacce di licenziamento nei riguardi di altrettanti dipendenti, costretti a lavorare in condizioni precarie, rinunciando anche a soldi che sarebbero stati trattenuti sulla busta paga. Denunciati anche i responsabili di cinque punti vendita, per concorso di estorsione. Mentre gli inquirenti ricostruivano e ascoltavano i dipendenti, inquadrati come vittime, raccontare i presunti soprusi subiti durante il lavoro, un altro filone investigativo era stato aperto sulle singole posizioni lavorative. Una verifica fatta di incrocio dati e riscontri presso l'istituto previdenziale, che ha poi condotto alle contestazioni di truffa aggravata ai danni dello Stato. Di recente, in una terza inchiesta per presunti abusi edilizi, il Tribunale del Riesame ha dissequestrato parte della struttura Korè Village, il complesso immobiliare a Nocera Superiore di D'Auria, i cui sigilli erano stati apposti dalla procura in due fasi successive.
 
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