Una bombola del gas per uccidere un connazionale, preso anche il complice di un marocchino di 21 anni, che il 6 agosto scorso a Sarno, cercò di stanare una persona dal suo appartamento per ucciderlo. Ieri mattina, il gip ha convalidato il fermo in carcere per Said Oubouhou, 32enne senza fissa dimora, difeso dal legale Antonio Langella. L’uomo è accusato di tentata strage e lesioni. Quel giorno, insieme ad El Jamili Ayoub, tentò di uccidere un suo connazionale, inserendo il tubo di una bombola di gas, dalla capienza di 10 chili e sradicata da un’abitazione limitrofa, sotto un foro della porta di ingresso dell’alloggio della vittima. L’appartamento in questione era di quindici metri quadri circa. Una volta aperta la valvola, infatti, i due avevano consentito la fuoriuscita del gas, con l’intenzione di uccidere il loro vicino di casa. Ma allo stesso tempo, mettendo in pericolo anche l’incolumità delle persone che risiedevano in quella palazzina. All’origine dei fatti, vi era la richiesta della vittima di abbassare il volume della musica ai due indagati, che nel raccogliere inizialmente la richiesta, avevano poi deciso di alzare nuovamente il volume, provocando la reazione del loro connazionale. Ad una nuova richiesta di spiegazioni, i due lo aggredirono con un coltello ed una fionda. Entrambi rispondono infatti anche di lesioni. I due furono denunciati a piede libero, dai carabinieri, che furono chiamati proprio dalla vittima, che nel frattempo si era fatta refertare in ospedale con una prognosi di sette giorni in ragione delle ferite rimediate, nel tentativo di difendersi da quell’aggressione. Ma dopo le formalità di rito, entrambi gli indagati tentarono nuovamente di avvicinare il loro connazionale. La vittima, temendo intenzioni tutt’altro che pacifiche, si barricò in casa, dopo che i due avevano provato a sfondare la porta del suo appartamento. Poi la decisione di utilizzare una bombola del gas, provando a stanare l’uomo.
Uscito sul balcone, la vittima allertò i familiari, chiedendo aiuto.