Incidente a Salerno, l'ultimo saluto a Gigi
nella sua Torrione: «Addio anima bella»

Incidente a Salerno, l'ultimo saluto a Gigi nella sua Torrione: «Addio anima bella»
di Carmen Incisivo
Martedì 28 Giugno 2022, 06:15 - Ultimo agg. 11:15
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Le moto sgasano e i palloncini bianchi volano alti nel cielo. Gli applausi e il rumore delle marmitte vengono squarciati solo dalle grida sovrumane della signora Silvana che - esattamente come quando, venerdì pomeriggio, ha realizzato che la salma riversa al suolo era quella dell’amatissimo figlio Luigi - ne invoca il nome con l’ultimo briciolo di forza che le è rimasto, come svegliata di soprassalto da un coma indotto da un dolore che a parole non si può spiegare. Un dolore che ha colpito un’intera comunità: ieri mattina in centinaia si sono ritrovati sul sagrato della parrocchia Gesù Redentore di via Carnelutti dove il sacerdote don Ciro Torre ha officiato il rito per l’ultimo saluto a Luigi Ferruzzi, il 22enne che ha perso la vita in un terribile incidente nel primo pomeriggio di venerdì. Mamma Silvana è stravolta, la comunità prova a sorreggerla ma quando vede il feretro di legno chiaro avviarsi verso l’auto che poi l’avrebbe accompagnato al cimitero, si desta e grida forte, come fosse l’ultimo tentativo di riportare indietro il figlio, vittima della grande passione per le moto. E ci sono anche le moto a salutare Luigi, in sella, casco calato sul volto, gli amici storici di percorsi nei quali dava sfogo alla passione per i motori. Le marmitte hanno rombato per lunghissimi minuti. Così hanno voluto salutare Luigi, che quel rumore l’amava moltissimo e che è probabilmente stato anche l’ultimo che ha sentito prima di andarsene via per sempre. Ad accogliere il feretro un lungo striscione, retto dagli amici di sempre «La cattiva notizie è che il tempo vola, la buona è che il pilota sei tu, ciao Gigi». Ancora un riferimento all’amore per le due ruote che la vittima aveva coltivato sin da piccolo fino ad arrivare a comprare la moto dei suoi sogni, in sella alla quale ha salutato questo mondo «per far ritorno nell’amore e nelle braccia di Dio» ha rimarcato don Ciro nel corso dell’omelia, durante la quale le lacrime scorrevano copiose, annacquando sguardi persi nel vuoto e petti scossi dai singhiozzi. Sono passati tre giorni ma la tragedia sembra appena accaduta, la comunità è a pezzi.

«Davanti a questa morte non è facile pregare – ha detto il sacerdote – chiediamo a Dio di ricevere i suoi progetti non ancora realizzati e di pregare per la tristezza e per il dolore che strazia il cuore di chi resta; per l’impossibilità a dare un senso a questa morte e per l’addio che ci addolora».

A più riprese, don Ciro ha richiesto di non abbandonare la famiglia di Luigi, soprattutto la mamma che sta vivendo il più terribile dei dolori. «Dobbiamo lavorare perché questa ferita diventi feritoia – ha detto don Torre - prendiamoci cura di Silvana, non abbandoniamola mai, dimostriamole che ci siamo e che continueremo noi la vita ch era destinata a Luigi». Quella di ieri mattina è stata una messa che don Ciro non avrebbe «mai voluto celebrare». «Dobbiamo stare attenti e prenderci cura di noi stessi e delle persone attorno a noi - ha detto riferendosi all’incidente - Basta una svista, una distrazione, un momento di stanchezza e le nostre esistenze sono in pericolo. Quel mezzo, che era svago e passione, si è trasformato in uno strumento di morte. La ricostruzione dell’accaduto non ce lo restituirà, non risponde ai perché». 

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Luigi - ha proseguito don Ciro - «era una persona che valeva la pena conoscere, un’anima bella. È stato una carezza sul viso che ci ha mandato Dio, sensibile, educato e rispettoso di tutti». Il tentativo di mitigare il dolore ha preso, nelle parole del parroco che, a nome della famiglia, ha ringraziato tutto coloro che hanno partecipato al cordoglio. «Grazie Luigi - ha concluso don Ciro - per le parole e i gesti che ci hai regalato, per la luce del tuo volto e la limpidezza del tuo sguardo, per tutto quello che abbiamo letto e visto in te fino a che non sei turnato a Dio, grazie per esserci stato nelle traversie della vita, per il tuo lavoro, per la pazienza e per il coraggio. Grazie anche per le lacrime perché fanno parte della vita. Ci manchi oggi ma ci mancherai di più domani». 

Entro qualche ora dovrebbe essere notificato un avviso di garanzia al conducente dell’auto con cui la moto di Luigi si è scontrato. L’ipotesi di reato è omicidio stradale, al di là di quella che sarà la dinamica ufficiale che sarà stabilita all’esito delle indagini della municipale che è ancora a lavoro sul caso.  

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