«Si ha motivo di ritenere che il livello di complessità e di dettaglio delle specifiche tecniche contenute nei documenti di gara», insieme «al criterio di aggiudicazione del prezzo più basso» e a «un termine di soli 10 giorni per la presentazione delle offerte», possa aver determinato «un notevole vantaggio competitivo all’operatore economico risultante eventualmente già in possesso di decorazioni identiche a quelle previste» nelle stesse specifiche tecniche. In altri termini, una gara fatta su misura. Il tutto, «in violazione dei principi comunitari di libera concorrenza e par condicio». A mettere nero su bianco «un presunto profilo di criticità» nella procedura negoziata messa su dal Comune di Salerno per l’affidamento del servizio di noleggio di decori luminosi, montaggio, manutenzione e smontaggio per la XVI edizione di Luci d’Artista è l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Che ha avviato un’istruttoria per verificare la correttezza della procedura che ha portato all’affidamento del servizio, per oltre 610mila euro più Iva, alla Artlux di Partenopoli. La stessa società che si era aggiudicata l’appalto per la XV edizione dell’evento.
L’iniziativa dell’Anac nasce da una segnalazione che evidenzia come sia «stata di fatto preclusa la partecipazione agli operatori economici che non avessero già nella loro disponibilità i decori luminosi richiesti nella lettera di invito». In effetti, dei 13 operatori iscritti nell’albo fornitori del Comune invitati alla procedura negoziata, solo la Artlux ha fatto pervenire l’offerta il 28 ottobre, allo scadere dei 10 giorni assegnati. Ma diverse sono le «perplessità» emerse e dunque i punti al vaglio dell’Anac. In primis, la scelta della procedura negoziata senza bando (in base all’art. 63 del Codice degli appalti e in applicazione del Decreto semplificazioni), giustificata con l’impossibilità di programmare l’evento a causa della pandemia. Per l’Anac, però, non è chiaro il tipo di procedura indetta dal Comune, se del valore al disopra della soglia di rilevanza comunitaria (750mila euro per «servizi di organizzazione di eventi») o di valore compreso tra 139mila euro e la soglia di rilevanza comunitaria. In ogni caso, il servizio affidato dal Comune «non è l’ideazione, la gestione e l’organizzazione» di Luci d’artista, ma «il mero montaggio, noleggio e smontaggio delle decorazioni luminose», cioè «servizi di installazione di attrezzature elettriche».