Luci d'artista spente a Salerno:
«Una sconfitta, il Comune si scusi»

Luci d'artista spente a Salerno: «Una sconfitta, il Comune si scusi»
di Barbara Cangiano
Domenica 28 Novembre 2021, 06:40 - Ultimo agg. 29 Novembre, 18:29
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Infuriati e increduli. Lo sono i turisti che hanno soggiornato questo weekend in città. Le guide e i tour operator che si sono trovati spiazzati. Gli albergatori e i titolari di b&b che vedono fioccare disdette. I commercianti e i ristoratori che speravano di iniziare a risalire la china. Il repentino cambio di scena che ha portato l’amministrazione comunale ad annullare l’inaugurazione di Luci d’artista e quella dei parcheggi di piazza della Libertà, entrambe previste per la giornata di venerdì, hanno lasciato l’amaro in bocca a migliaia di persone. Nel mirino finisce Palazzo di Città e le modalità con cui, due eventi più che attesi, sono stati cancellati, in sordina e a poche ore dai rispettivi tagli del nastro. 

«La cosa più grave è che, dopo quanto accaduto, nessuno abbia sentito la necessità di chiedere scusa», denuncia Michele Piastrella, guida turistica. «Avevo un gruppo del Nord e solo nel primissimo pomeriggio abbiamo saputo che le luminarie non sarebbero state accese dal direttore della struttura ricettiva dove gli ospiti alloggiavano. Premesso che sono per la massima prudenza, perché con il Covid non si scherza, mi chiedo due cose – continua – Se lo stop è stato dettato dalla paura di assembramenti, quelli ci sono già stati, perché avrò visto almeno otto comitive composte dalle venti alle quaranta persone che si aggiravano spaesate per la città. Poi non si comprende perché l’emergenza sanitaria debba riguardare solo Salerno, dal momento che Napoli e Sorrento, dove le luci sono regolarmente accese, continuano a registrare un massiccio afflusso di turisti». 

Furibondi 24 turisti provenienti dalla Liguria e dalla Francia, arrivati venerdì in città con la Volabus di Rapallo: «Quattro clienti di Marsiglia ci chiederanno i danni – sbotta Donatella Apolito – Siamo sconcertati per il modo maldestro con cui è stata gestita l’intera vicenda. Abbiamo dovuto chiedere informazioni a una pattuglia dei carabinieri per capire cosa fosse accaduto. Si sfiora il ridicolo e mi dispiace dirlo, perché sono per metà salernitana. Ma l’immagine della città è fortemente danneggiata. Abbiamo incontrato anche un altro gruppo, cinquanta persone di Torino. Erano inviperite». Di danno di immagine parla pure Antonio Ilardi del Polo Nautico: qui le disdette sono già arrivate a quota 25 per cento e, cosa ancora più grave, si è stoppata la richiesta di prenotazioni per i prossimi fine settimana. «Una strategia suicida, una gestione fallimentare – taglia corto – Questo rinvio è irrispettoso nei confronti di migliaia di persone che lavorano nel turismo e nel commercio. Salerno ha ormai irrimediabilmente perso credibilità, anche perché nessuno ha avuto il buon gusto di informare le associazioni di categoria o le strutture». Ilardi, insieme al segretario nazionale della Federcomtur Claudio Pisapia, è stato ospite di una diretta facebook promossa da Luciano Provenza de Il salotto gastronomico: «Da settimane ho provato a lanciare una proposta – continua l’imprenditore – Bastava evitare di far arrivare il sabato visitatori in autobus che non pernottassero a Salerno. Invece ancora oggi non abbiamo contezza di quando si potrà partire».

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C’è anche chi ormai è certo che le Luci resteranno spente. È il caso di Donato Giudice dell’Aisp, associazione imprese Salerno e provincia: «Non vedo come pensano di poter gestire un flusso di 10-20mila persone con 20-40 steward. Siamo pronti a scendere in piazza e a far sentire la nostra voce. Niente luci? Si restituiscano i fondi. E si alzi la guardia sulle prossime gare d’appalto». Dura l’Acs, associazione commercianti per Salerno che nella giornata di ieri ha inviato una pec all’amministrazione comunale, l’ennesima, chiedendo i motivi per cui, nel vortice delle Luci, siano finiti anche i posti auto di piazza della Libertà: «Se per voi questo è uno scherzo per noi non lo è. Vi prendete gioco di tante attività che stanno cercando di rimanere a galla. Ecco perché pretendiamo delle spiegazioni formali sulla scelta di non aprire i parcheggi e esigiamo di sapere perché il Piano di Sicurezza per le Luci è stato inviato in netto ritardo alla Prefettura». Per rendersi conto del danno, basti ricordare che, pre Covid, le Luci portavano in città circa 700mila presenze. «Adesso invece ci troviamo a contare le rinunce – ruggisce Francesco Rainis del b&b Sinforosa – Ci sono colleghi che pur di non fare brutta figura hanno pagato di tasca loro i biglietti del pullman per Napoli e hanno dirottato lì i loro ospiti. Non bastava la pagliacciata della tassa di soggiorno...».

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