Il Comune di Salerno programma i prossimi tre anni di Luci d'Artista: ecco la delibera di indirizzo per il futuro della kermesse natalizia

La giunta detta il tema: «Valorizzare le identità storico-culturali di Salerno». Due gare per ideazione e montaggio, spesa prevista entro il tetto di 8,5 milioni

Piazza Flavio Gioia allestita per l'ultima edizione di Luci d'Artista
Piazza Flavio Gioia allestita per l'ultima edizione di Luci d'Artista
di ​Giovanna Di Giorgio
Sabato 11 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 15:55
4 Minuti di Lettura

A un mese, o giù di lì, dalla riposizione negli scatoloni delle installazioni che hanno illuminato le vie di Salerno durante lo scorso Natale, palazzo di città avvia l’iter che porterà all’edizione numero 18 di Luci d’artista. Anzi, anche alle edizioni numero 19 e 20. La giunta, su proposta del sindaco Enzo Napoli, approva una delibera di indirizzo che, però, lascia già intravedere come si potranno materializzare i propositi dell’amministrazione. Come lo scorso anno - malgrado, poi, la gara deserta fece saltare tutti i piani - il Comune punta a una doppia gara: l’ideazione e la progettazione di opere e figure luminose e, in seconda battuta, la realizzazione e il montaggio di tali opere. Non solo: il tema suggerito è «la valorizzazione delle identità storico-culturale della città di Salerno».

Non è un caso che il Comune di Salerno decida di partire otto mesi prima rispetto al momento in cui le luminarie dovrebbero riprendere a brillare: lo scorso anno fu anche per una questione di ristrettezza dei tempi che i buoni propositi si arenarono e, andata deserta la gara indetta in piena estate per individuare l’operatore economico che realizzasse le opere disegnate dallo studio Ondesign di Torino, si dovette ricorrere in extremis a un affidamento diretto che ridimensionò i piani iniziali.

Dunque, l’intento è dare il via a una gara triennale per lo svolgimento della manifestazione «per il prossimo triennio 2023-2025».

E anche quest’anno l’indirizzo fornito dall’esecutivo al settore Mobilità urbana, Trasporti e Manutenzioni è quello di una doppia gara. E cioè una per individuare chi disegnerà le luminarie e una per individuare chi le realizzerà. Come si legge nella delibera, gli uffici sono chiamati ad attivare le procedure «per l’individuazione di operatori economici specializzati per l’ideazione e progettazione di opere/figure luminose e operatori economici specializzati nella realizzazione di tali opere nonché nel relativo noleggio, montaggio e smontaggio, la manutenzione delle stesse opere/figure luminose per tutto il periodo della manifestazione». Non solo. Altri due sono gli indirizzi importanti forniti dall’amministrazione. Il primo riguarda il tema, sebbene si tratti di una indicazione di massima che si presta a essere declinata in modi diversi: la «valorizzazione delle identità storico-culturale della città di Salerno». Il secondo riguarda i costi delle tre edizioni. La giunta stabilisce «come tetto massimo di spesa quello relativo alla precedente procedura di gara triennale relativa alla 12°, 13° e 14° edizione».

La cifra non è scritta nell’atto dell’esecutivo ma quella gara - relativa alle edizioni realizzate dal 2017 al 2019 e che vide il braccio di ferro tra un raggruppamento temporaneo di imprese facente capo alla Iren di Torino e l’azienda francese Blachere Illumination - prevedeva un accordo quadro per un importo massimo di 6milioni e 900mila euro (2milioni e 300mila all’anno), compresi oneri di sicurezza. Aggiungendo incentivi per funzioni tecniche e Iva, la cifra lievitava a 8milioni 556mila euro (2milioni e 852mila euro annuali). Nella delibera, infine, si fa anche riferimento alla delibera di giunta della Regione Campania di novembre 2022 con la quale è stato programmato l’importo di 2 milioni di euro per la sola annualità 2023-2024 di Luci d’artista. Dunque, non per tutti e tre gli anni che, invece, dovrebbero essere messi a gara. Ora toccherà agli uffici mettere in moto le procedure per tradurre in azioni concrete gli indirizzi della giunta. Resta da capire se il Comune avrà o meno l’intenzione di usare il progetto realizzato l’anno scorso dallo studio torinese di architetti associati di Domenico Luca Pannoli e Maria Cristina Milanese. Progetto rimasto nel cassetto proprio perché andò deserta la gara che mirava all’individuazione dell’operatore economico che avrebbe poi dovuto materialmente realizzare quelle opere. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA