Lui stuprava la 19enne, la fidanzata alla vittima impediva di scappare

La coppia è accusata di violenza sessuale di gruppo

Un caso di violenza sessuale
Un caso di violenza sessuale
di Viviana De Vita
Domenica 22 Gennaio 2023, 09:35
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Lui la stuprava e la sua fidanzata osservava la scena senza intervenire impedendo di fatto alla diciannovenne, vittima dell'abuso, di scappare. All'indomani dell'arresto dei due fidanzati accusati di violenza sessuale di gruppo su una 19enne, emergono altri particolari su quell'episodio consumatosi lo scorso 31 agosto dopo una serata trascorsa in una nota discoteca della Costa sud di Salerno e venuto a galla in seguito alla denuncia della vittima che ha fatto finire in manette i due fidanzati.

Soprattutto, in base alla ricostruzione fornita dalla 19enne ai volontari del centro antiviolenza Leucosia di via Patella, gestito da Differenza Donna (responsabile Michela Masucci), cominciano a differenziarsi le posizioni dei due indagati, il 35enne, finito in carcere, e la 22enne destinataria invece della misura dei domiciliari. Entrambi accusati di violenza sessuale di gruppo, i due indagati non avrebbero avuto le stesse condotte nell'ambito dello stupro che sarebbe stato materialmente commesso dal 35enne, già noto alle forze dell'ordine per rapina, furto e maltrattamenti in famiglia, mentre la 22enne avrebbe concorso moralmente al reato, non solo perché non avrebbe mosso un dito per aiutare l'amica ma soprattutto perché le avrebbe impedito di scappare o chiedere aiuto. La vicenda, culminata dal punto di vista giudiziario con i due arresti, risale alla scorsa estate, data della denuncia.

È soprattutto grazie ai volontari del centro Leucosia e dell'avvocato dell'associazione Claudia Pecoraro, che la 19enne decide di andare fino in fondo e denunciare i due fidanzati facendoli così finire in manette. Assistita psicologicamente dai volontari dell'associazione, la giovane non si è lasciata intimorire e ha deciso di licenziarsi pur di non dover essere costretta a rivedere la sua aguzzina, collega di lavoro. È andata dritta per la sua strada anche quando la 22enne, preoccupata dal silenzio della 19enne, ha cominciato a tempestarla di messaggi pregandola di tacere cercando di convincerla che si trattava solo di un gioco. Le indagini, affidate alla Squadra mobile, diretta dal vicequestore Gianni Di Palma, hanno ricostruito la vicenda anche grazie al sequestro dei telefonini e dei tablet degli indagati. Secondo la prima ricostruzione effettuata dalla Procura, la violenza si sarebbe consumata a casa del 35enne. È lì che i due fidanzati avrebbero condotto la 19enne invece di riaccompagnarla a casa dopo una serata trascorsa in discoteca ed è lì che il ragazzo avrebbe abusato della giovane mentre la 22enne si sarebbe limitata ad osservare la scena senza impedire al ragazzo la violenza e senza fornire aiuto a quella che la considerava un'amica.

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Inaugurato nel febbraio 2021, il centro antiviolenza Leucosia ha, ad oggi, accolto più di 200 donne che hanno chiesto aiuto ai volontari dell'associazione. La maggior parte delle denunce riguardano casi di violenza messi a segno da partner o ex partner. Il centro, gestito da Differenza Donna, non è l'unico del territorio: il più antico è Aretusa nel Vallo di Diano mentre lo scorso settembre ha inaugurato quello dedicato ad Anna Borsa con sede a Pontecagnano. «Differenza Donna - spiega l'avvocato Pecoraro - è un'associazione di donne nata a Roma nel 1989 con l'obiettivo di far emergere, conoscere, prevenire e combattere la violenza maschile nei confronti delle donne, delle ragazze, delle bambine e dei bambini. La sua missione è rendere ogni donna una persona libera, economicamente indipendente e soggetto di diritti paritari pienamente riconosciuti. Dal 1989 ad oggi Differenza Donna ha accolto oltre 45.000 donne e 70.000 bambine e bambini usciti così dalla violenza». Per chiedere aiuto è possibile chiamare al numero 1522.
 

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