«A tutti voi dico grazie. Insieme continuiamo a servire la Chiesa e ad amare questa terra». Parla così monsignor Giuseppe Giudice, vescovo della diocesi Nocera – Sarno, dopo le polemiche ed il manifesto funebre di cui è stato oggetto dopo la decisione di sospendere tutte le processioni pasquali a data da destinarsi. «In questi giorni ho sentito forte la vicinanza e la solidarietà di tanti confratelli, delle istituzioni civili, in particolare dei sindaci della diocesi, della comunità diocesana, delle associazioni ecclesiali e soprattutto di tanti cittadini che mi hanno fatto sentire il loro affetto sincero – si legge nella nota stampa diffusa ieri pomeriggio dalla curia nocerina - Accettiamo qualche sofferenza per la costruzione del bene comune. A tutti chiedo di pregare per me e per questo territorio, io vi assicuro la mia gratitudine e la mia preghiera».
Resta lo sgomento per il manifesto funebre che nella mattinata di domenica ha letteralmente sconvolto l’intera comunità dell’Agro nocerino sarnese. A prescindere dalle indagini dei carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, risalire ai responsabili della macabra affissione è utile anche per sgombrare il campo dal coinvolgimento di devoti e religiosi dietro gli autori del manifesto. Un obiettivo che si spera di raggiungere anche per tutelare le tradizionali feste popolari che si celebrano da sempre nell’Agro nocerino sarnese. Feste che molto spesso rappresentano anche una vera e propria boccata d’ossigeno per l’economia dell’intera Valle del Sarno. In attesa di risvolti sul manifesto funebre, che pare provenire da aree geografiche e ambienti lontani da quelli religiosi o devozionali locali, il vescovo della diocesi Nocera – Sarno ieri mattina ha incontrato prima Giuseppe Canfora, sindaco di Sarno, e poi Lello De Prisco, primo cittadino di Pagani.