«Io, malato di tumore, abbandonato in corsia
per dieci ora senza precauzioni anti-Covid»

«Io, malato di tumore, abbandonato in corsia per dieci ora senza precauzioni anti-Covid»
di ​Laura Naimoli
Giovedì 23 Luglio 2020, 06:50 - Ultimo agg. 08:51
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«Io malato oncologico lasciato per dieci ore al pronto soccorso del San Leonardo senza che fosse stata adottata alcuna precauzione contro il Covid. Pur dovendo essere ricoverato, ho rifiutato: se devo morire qui, preferisco morire a casa mia». È la storia di un ebolitano, L. C., di circa sessant’anni che, oltre a combattere la battaglia contro il cancro, ha dovuto affrontare un’ esperienza che lo ha fortemente provato. Al paziente, lo scorso anno, viene diagnosticato mieloma multiplo. I suoi figli, per lavoro, vivono a Milano, e hanno deciso, in accordo con il padre, di farlo seguire presso l’Istituto Europeo di oncologia. Avrebbe dovuto sottoporsi ad un trapianto autologo di midollo già alla fine dello scorso anno, ma con il propagarsi dell’emergenza Covid proprio a Milano, tra gennaio e febbraio scorso, ha atteso fino agli inizi di giugno e, dopo un breve periodo di degenza, è stato dimesso ed è potuto tornare ad Eboli.
 


Tutto sembrava procedere per il meglio, finchè un’insistente febbre non ha accesso un campanello di allarme. Contattati, i medici di Milano gli consigliano di recarsi nel pronto soccorso dell’ospedale più vicino. «Abbiamo subito pensato di recarci a Salerno – riferisce la moglie del paziente - dove c’è un reparto di emato-oncologia». È giunto in ospedale alle ore 10,30, in codice giallo. «All’inizio mi hanno fatto attendere con tutti gli altri- riferisce il paziente- L’esito degli esami del sangue era buono così hanno pensato di sottopormi al tampone per il Covid. Ero su un lettino, al pronto soccorso, quando è arrivato un sospetto Covid, messo proprio accanto a me. Ho provato a ricordare che sono un soggetto immunodepresso, ma non ho riscontrato alcuna sensibilità né accortezza nei miei confronti». «Il mio tampone è risultato negativo - continua - ma ho il dubbio che il paziente arrivato fosse positivo. Ora ho paura».

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