Tre sedute saltate perché i vaccini Moderna, destinati ai pazienti Adi non sono arrivati. Solo cinque infermieri per i quattrocento malati che sono beneficiari dell’assistenza domiciliare integrata. E ancora la vaccinazione domiciliare per i non Adi, affetti da patologie debilitanti, bloccata fin quando non saranno acquistati frigorifero portatili. Una spesa diventata difficoltosa non per il prezzo dell’apparecchio, ma per le lungaggini burocratiche. Sono queste alcune delle problematiche che attanagliano la medicina territoriale ed in particolare l’assistenza domiciliare ai pazienti gravi e gravissimi, per lo più anziani, con patologie oncologiche o degenerative.
Un servizio che si regge solo grazie all’impegno e la passione del dirigente, il dottore Alberto De Rosa, la caposala e cinque infermieri che riescono a sopportare, con turni estenuanti, le carenze di personale. Oggi con la pandemia e la campagna vaccinale la situazione è diventata ancora più insostenibile. «Fino ad ora abbiamo vaccinato un totale di 70 pazienti Adi - spiega il dottore De Rosa - Dobbiamo vaccinarne altri 300.