Marito e moglie a processo,
tentarono estorsione a imprenditore

Marito e moglie a processo, tentarono estorsione a imprenditore
di Nicola Sorrentino
Sabato 11 Maggio 2019, 18:38
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NOCERA INFERIORE. Marito e moglie finiscono a processo con rito immediato con l’accusa di estorsione in concorso. Lui 31 anni e lei, 29 , avrebbero perseguitato con più richieste un imprenditore di automobili. I due - secondo le accuse della procura che ne ottenne il divieto di avvicinamento alla vittima - avrebbero preteso a più riprese una cifra in denaro, circa 8000 euro, sostenendo di vantare un credito dal proprietario di una nota ditta di autonoleggio. La vittima aveva denunciato entrambi alla polizia, allegando alla denuncia anche telefonate e messaggi ricevuti attraverso What’s App, riprese poi dalla procura nella sua richiesta di rito immediato. L’indagine abbraccia un periodo che va da gennaio ad aprile scorso. Nel capo d’imputazione formulato per la coppia, vengono ripresi alcuni dei messaggi inviati alla vittima: «Non mi arrendo fino a che non mi date quello che mi dovete dare, bada bene a ciò che dici perché i nove mesi passano le parole restano ed io non sono tanto contenta di quello che mi stai dicendo e non è bello sulla terra avere dei nemici». E ancora: «Ci dovete dare quello che dovete altrimenti da Nocera Superiore ve ne andate. Io me ne vado carcerato poi dobbiamo ancora vedere la fine tua. I soldi quando ce li volete dare?».

Marito e moglie si sarebbero presentati sul posto di lavoro, parlando anche con la moglie dell'uomo, ma ricevendo un rifiuto su quella richiesta di soldi. Secondo la versione della donna indagata, invece, vi sarebbe stato un atto di vendita precedente, per una Fiat 500, intestata alla propria madre. Il pagamento di quell’auto sarebbe stato fatto dalla vittima con un assegno a scadenza un anno, che si sarebbe poi rivelato non coperto. A quel punto, la donna avrebbe chiesto indietro l’auto o il denaro, senza successo. L’inchiesta fu condotta dalla polizia di stato, che oltre a raccogliere la querela dell’imprenditore, svolse un’attività sui tabulati telefonici della coppia. Per la procura di Nocera, tuttavia, gli elementi a carico dei due sarebbero sufficienti per chiedere il processo, senza il vaglio dell’udienza preliminare. Secondo la versione fornita poi dalla polizia, in una nota stampa, i due si sarebbero avvalsi anche di altre persone, per le loro richieste. Non vi è traccia di questa circostanza nel capo d’imputazione, ma non è escluso che l’inchiesta si sia estesa anche ad altri soggetti, dopo il primo provvedimento del gip. Spetterà a quest’ultimo valutare la richiesta di rito immediato presentata dal sostituto procuratore Davide Palmieri.   
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