Riferimento, padre, fratello, amico, combattente, instancabile lavoratore, mente aperta, uomo libero. Questo era ed è Fulvio Maffia, venuto improvvisamente a mancare ieri per un malore. Si potrebbe, anzi, continuare l'elenco di attribuzioni che le decine tra sodali, colleghi, professionisti, politici continuano ad accordargli tra le lacrime, costruendo un immaginario comune salernitano come non accadeva da tempo. La dipartita del direttore del Conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno ha spiazzato tutti. Musica e giovani erano il suo credo. Aveva 58 anni. Era entrato nel 2009 come commissario straordinario, trovando una struttura fatiscente e un disastro organizzativo. Sotto la sua direzione il Martucci è rinato.
Il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, ha espresso il suo cordoglio: «La nostra comunità è grata al carissimo Fulvio per il suo straordinario impegno. Con la sua competenza e coinvolgente passione ha portato il Conservatorio a livelli di eccellenza didattica ed artistica contribuendo alla formazione di migliaia di musicisti. Ha valorizzato i talenti e diffuso l'amore per l'arte e la bellezza. Ne serberemo con riconoscenza il ricordo e l'ispirazione». Compagno di tante battaglie, l'ex presidente del Martucci, Franco Massimo Lanocita ricorda il recupero di quell'angolo culturale della città: «Se oggi il Martucci è all'avanguardia è grazie alla sua abnegazione. È stato un fratello, l'amico. Il conservatorio aveva un arretrato di anni accademici di circa 4 anni. Nella sede centrale ci pioveva. Con Fulvio è cambiato tutto. È stato creato il dipartimento jazz di Salerno, abbiamo messo in piedi progetti culturali per le nuove generazioni, un polo culturale di eccellenza, la sede a Vallo della Lucania. Ha portato il progetto nel mondo, con l'Erasmus». Il direttore aveva ancora tante idee, a dirlo è il sassofonista Sandro Deidda: «La settimana scorsa avevamo fatto il collegio docenti, era un uomo vulcanico. Ha creduto nell'istituzione del dipartimento di jazz e pop, da subito. È stato un apripista, caso unico in Italia».
Una riorganizzazione che ha portato a 160 docenti e quasi 2mila iscritti, come conferma il pianista Costantino Catena: «Lavoravamo su un percorso con l'associazione Alessandro Scarlatti di Napoli, coordinato da me. L'altro era Piano Stop con coordinatrice Tiziana Silvestri, infine Imma Battista con L'arte per la giustizia. Il conservatorio si è identificato con la sua figura, diceva sempre che il Martucci era rimasta l'unica istituzione universitaria nella città di Salerno».
Si affianca Aniello Cerrato, presidente "Martucci" dal 2016 al 2022: «Ricordo le notti passate a discutere per il bene degli studenti, in particolare il recupero dell'ascensore che non era mai stato costruito e la cui colonna che lo avrebbe ospitato era ricettacolo di rifiuti». Raggiunta al telefono Imma Battista, ex direttrice Martucci: «Un dolore insopportabile. Ha condotto il conservatorio in modo esemplare, siamo distrutti e provati». Incredula Tonia Willburger (con cui collaborava per "I concerti d'estate di Villa Guariglia") che aveva visto Maffia sabato sera in occasione dell'evento "La grande musica a San Giorgio" per i 150 anni dalla nascita di Rachmaninov: «Una persona così aperta, sensibile, professionale racconta una di quelle con cui puoi discutere di Mahler e mangiare una zuppa di cozze in allegria. Ricordo quando andammo in Austria per contatti con i conservatori e dare così l'opportunità ai nostri giovani di recarsi all'estero. A luglio scorso era al concerto in ricordo di Mango e salì a cantare. Voglio ricordarmelo così, mentre condivideva l'energia con gli studenti».
Quegli stessi giovani gli rendono onore, tra questi Fabio Marone, ex presidente della Consulta degli studenti: «Era il padre di noi tutti. Un momento che ricordo è la sua grande commozione a una lettera di noi studenti, quando dovette lasciare il ruolo di direttore, e da lì la promessa che avremmo di nuovo salvato e fatto grande il Martucci insieme». Ancora Antonello Mercurio (docente Martucci) per il quale «si spegne una parte della mia storia umana e professionale, con lui abbiamo condiviso tante lotte, oltre alle metodologie sulla musica» e del mondo della politica tra cui Enzo Maraio segretario del Psi (tra le cui fila si era candidato alle Regionali): «Nel ricordo delle tante battaglie portate avanti insieme, ci stringiamo intorno al dolore dei suoi cari». Cordoglio espresso anche dal Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella e dal Teatro Verdi, per «un maestro, un collega, un amico, un compagno d'arte e di vita». I funerali di Maffia oggi alle 11 in Duomo.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout