Il giallo del cadavere senza identità: il gip sceglie il perito: ok all’esame dna

Ancora una settimana e quel corpo racconterà la sua storia

Il giallo del cadavere senza identità: il gip sceglie il perito: ok all’esame dna
di Petronilla Carillo
Giovedì 10 Novembre 2022, 06:00 - Ultimo agg. 11 Novembre, 10:25
3 Minuti di Lettura

Sarà il professore Alessandro Santurro, associato di Medicina legale presso l’Università di Salerno, e direttore di Medicina legale presso l’azienda universitaria ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, il perito che il gip Alfonso Scermino ha nominato dopo la richiesta di incidente probatorio depositata dal legale dei Vacchiano-Noschese, l’avvocato Pierluigi Spadafora, il 7 novembre scorso. E la data fissata per il conferimento ufficiale, alla presenza dei difensori di parte, è quella del prossimo 17 novembre.

Nella stessa giornata potrebbero essere eseguiti in rilievi del dna e l’esame autoptico su quel cadavere senza identità ritrovato nel casolare di Santa Tecla a Faiano. Ancora una settimana, dunque, e quel corpo racconterà la sua storia. Ma, soprattutto, rivelerà la sua identità perché sono state custodite dai carabinieri del Ris del comando provinciale di Salerno i campioni di dna del padre e della madre di Marzia Capezzuti, la ragazza scomparsa un anno fa da Pontecagnano Faiano e per il cui presunto omicidio sono indagati i Vacchiano-Noschese assieme ad altre due persone.

Insomma, il giallo di Marzia potrebbe essere ad una svolta.

Già, perché in molti credono che quel corpo possa essere proprio della 29enne di cui si sono perse le tracce da marzo del 2021 e per la quale nessuno ha mai presentato denuncia di scomparsa. 

Ricordiamo che fascicolo su Marzia Capezzuti in un primo momento era stato aperto dalla procura di Salerno per scomparsa di persona, ma a settembre di quest’anno le indagini hanno preso una piega diversa: si è iniziato a cercare un cadavere e non più una persona scomparsa. Sul registro degli indagati sono state iscritte cinque persone per omicidio ed occultamento di cadavere, tutte difese dall’avvocato Pierluigi Spadafora. Tre di queste vivevano con la 29enne.

Si tratta di Barbara Vacchiano, 46 anni, cognata di Marzia; il marito Damiano Noschese di 36 anni; e il figlio ventenne della donna, Vito Vacchiano (ora in carcere per aggravamento della pena a seguito di una evasione domiciliare e picchiato a Fuorni dai detenuti). Quando è arrivata la prima notifica per gli accertamenti tecnici irripetibili, sono comparsi anche i nomina di Annamaria Vacchiano ed el fratellastro minorenne (quest’ultimo indagato dalla procura dei Minori).

© RIPRODUZIONE RISERVATA