Matrimoni civili, ritoccati i prezzi delle sale:
da gennaio sposarsi è quasi un salasso

Matrimoni civili, ritoccati i prezzi delle sale: da gennaio sposarsi è quasi un salasso
di Giovanna Di Giorgio
Sabato 14 Dicembre 2019, 06:30 - Ultimo agg. 08:31
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Pronunciare il fatidico «sì» costa, e non poco. E proprio quando l’Istat attesta il sorpasso del rito civile su quello religioso, i prezzi lievitano. La giunta comunale ha ritoccato le tariffe in vigore in base agli adeguamenti dettati dallo stesso Istituto nazionale di statistica nell’arco temporale che va dal 2013 al 2019. Così, dal primo gennaio 2020 sposarsi a Salerno potrebbe costare, ai non residenti, un massimo di circa 1500 euro. Ma non è che i residenti vadano poi tanto meglio: per mettere su famiglia al cospetto della fascia tricolore potrebbe richiedere più di 1200 euro. Cifre, queste, date dalla combinazione di più fattori. 

Innanzitutto, stando al Regolamento per la celebrazione dei matrimoni civili approvato dal consiglio comunale nel dicembre del 2011, il costo del rito civile dipende dal luogo in cui la coppia sceglie di sposarsi. Il regolamento, infatti, prevede l’ipotesi di istituire uffici di stato civile separati che, previa autorizzazione prefettizia, possano consentire celebrazioni presso luoghi non comunali. 

La location più economica è la sala matrimoni di via Picarielli: dagli attuali 120 euro, dal primo gennaio sposarsi lì, per i residenti, costerà, al netto del contributo, 134 euro. La cifra, infatti, non è completa. Sempre in base al regolamento, è previsto un contributo a carico degli sposi per i matrimoni da celebrare sia nell’orario di lavoro che fuori dall’orario ordinario di lavoro. Il contributo tiene conto sia dei costi aggiuntivi che deve sostenere il Comune per le prestazioni da rendere da parte del personale dipendente fuori dall’orario ordinario, sia dell’importo da versare per l’utilizzo della struttura. Le somme aggiuntive vanno a incrementare il fondo delle risorse decentrate previste dal contratto collettivo nazionale del lavoro del personale non dirigente delle funzioni locali. 

Dunque, chi scegli di sposarsi nel pomeriggio di un giorno feriale, al costo della sala deve aggiungere 173 euro. Se il «sì» lo si vuole pronunciare di sabato mattina, il contributo sale a 231 euro. Costo che arriva a 308 euro di sabato pomeriggio e tocca i 435 euro di domenica e nei giorni festivi. A conti fatti, da gennaio un residente che sceglie la sala di via Picarielli spenderà, per sposarsi, un minimo di 307 euro. Ma la stessa sala di via Picarielli potrà costare a un residente 569 euro se vuole sposarsi di domenica. Un non residente, sempre in quella sala, spenderà da un minimo di 313 euro a un massimo di 575 euro. I costi lievitano se si cambia location. La sala del Gonfalone a palazzo di Città avrà un costo di 269 euro per i residenti e 336 per i non residenti, sempre al netto del contributo. Il vicino Salone dei Marmi costerà 470 euro ai residenti (50 euro in più rispetto agli attuali 420) e 588 ai non residenti. Stessi prezzi per Villa Carrara. Il costo sale ancora se gli sposini scelgono la sala Trasi della Tenuta dei Normanni, la sala Baia del Lloyds Baia Hotel oppure la sala Principe Arechi del Castello Arechi. Qui unirsi in matrimonio richiederà a un bel po’ di soldi: 806 euro per i residenti (rispetto ai 720 attuali) e ben 1007 euro per chi non ha la residenza a Salerno (ben 107 euro in più rispetto agli attuali 900 euro). 
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