Mercatello, chiesa col recinto
«Il sagrato ridotto a latrina»

Mercatello, chiesa col recinto «Il sagrato ridotto a latrina»
di Giuseppe Pecorelli
Martedì 14 Luglio 2020, 06:40
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È da anni che monsignor Antonio Galderisi, il parroco di Santa Maria a Mare, a Mercatello, chiedeva di proteggere il sagrato della sua chiesa. Un appello incessante. Troppi gli atti vandalici e la mancanza di rispetto per un luogo di culto, punto di riferimento, religioso e sociale, per l’intero quartiere, dove, anche altrove, sono frequenti gli atti d’inciviltà. È per questo che, ieri mattina, all’inaugurazione dei lavori di riqualificazione dello spazio antistante al tempio, il sacerdote è visibilmente soddisfatto. Il sagrato sarà risistemato, messo in sicurezza e custodito da una recinzione. «Era diventato una latrina - dice il sacerdote, senza tanti fronzoli - occorrevano fatti e non chiacchiere. Oggi è il giorno dei fatti. Ringrazio il governatore Vincenzo De Luca e il sindaco Vincenzo Napoli perché sono intervenuti. Il nostro sagrato necessitava già di chiusure e interventi protettivi nel 2010, quando fu inaugurato. Si decise di desistere, perché, come si ritenne all’epoca, rischiava di diventare un carcere. Oggi l’intervento di messa in sicurezza non può essere più rimandato. Questo luogo era stato reso bello. All’inizio era un gioiello ma adesso è nel degrado. È indecente. Per tutti ci vuole benevolenza, amore, fraternità anche con le necessarie cautele di rispetto del luogo e delle persone. Era doveroso recintare, perché l’educazione e il rispetto a questo luogo non sono stati quelli dovuti». Ad avvalorare la scelta di proteggere l’area è il fatto che, all’esterno, alla sinistra della facciata, custodisca uno dei simboli rappresentativi della comunità e del rione, il monumento alla Divina Misericordia, inaugurato nel 2010, secondo al mondo, dopo quello eretto a Cracovia, nella Polonia dove se n’é diffuso il culto grazie all’opera di San Giovanni Paolo II. 
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