Covid a Salerno, addio a Milva:
il suo gran cuore non voleva arrendersi

Covid a Salerno, addio a Milva: il suo gran cuore non voleva arrendersi
di Carmen Incisivo
Sabato 30 Gennaio 2021, 06:15 - Ultimo agg. 07:55
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Se n’è andata a 57 anni e fino all’ultimo secondo ha lottato con tutte le sue forze provando a sconfiggere il Covid. Milva Marra, commerciante conosciutissima a Torrione e da qualche anno anche a Pontecagnano dove si era trasferita per stare più vicina alla figlia e al nipotino, è stata costretta ad arrendersi dopo tre settimane di lotta strenua e coraggiosissima. A lutto due intere comunità, incredule per l’improvvisa scomparsa di una donna discreta e solare, generosa e attaccata alla vita, sempre pronta a mettersi a disposizione di chiunque ne avesse bisogno. Martedì nel primo pomeriggio i suoi polmoni hanno ceduto definitivamente ma il suo cuore, inspiegabilmente, ha continuato a battere anche dopo essersi fermato per qualche secondo. Segno - così lo interpreta Alessia, sua figlia - che non aveva alcuna intenzione di lasciare questa terra. «La mia era una mamma d’oro e non perché fosse mia madre, ritrovo queste caratteristiche in tutti i ricordi che in queste ore difficilissime mi piovono addosso - racconta Alessia tra le lacrime - l’affetto e l’amore che in questi giorni tragici stanno inondando la mia vita e quella delle persone a me care, che amavano la mia mamma, mi restituisce la cifra di quanto fosse straordinaria. E non sono ricordi di circostanza o frasi fatte, ci sono aneddoti, momenti, sensazioni e tante tante lacrime perché la mia mamma era unica e non voleva andarsene, non voleva lasciarci».

Milva ha scoperto di essere positiva al Covid nei giorni a cavallo tra Natale e Capodanno, ha iniziato immediatamente le cure domiciliari ma poi è stata ricoverata al Ruggi dove poi, purtroppo, è spirata. «In ospedale aveva portato con sè l’agenda e la penna, un solo cambio di vestiti perché lei era convinta di farcela e lo eravamo tutti», racconta ancora Alessia.

Poi le notizie dall’ospedale cominciano a diventare sempre più brutte fino al tragico epilogo. I ricordi in rete si sprecano, ce ne sono centinaia che si affastellano sulla bacheca di Milva e su quella dei componenti della famiglia che amava tanto e proteggeva con le unghie e con i denti. Ci sono i clienti della storica cartoleria di Torrione, le ragazze che ha formato - dopo essersi reinventata con successo informatrice e poi coordinatrice per conto di una nota azienda di apparecchi medicali - amici, familiari e semplici conoscenti. «Donne come la mia mamma non ne fanno più - conclude Alessia che è inconsolabile ma prova a trarre forza dall’amore che Milva le ha dato negli anni - mi ha resa donna, mamma, amica. Devo a lei tutto quello che sono. Ho buttato le sigarette, lei odiava che fumassi, non aveva mai fatto un tiro, teneva al suo corpo, era in forma. Ma tutto questo non è bastato». 

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