«Mio figlio deriso per il colore
della pelle: è razzismo»

«Mio figlio deriso per il colore della pelle: è razzismo»
di Aldo Padovano
Mercoledì 1 Dicembre 2021, 06:35 - Ultimo agg. 07:06
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Bambino di 6 anni vittima di episodi razzisti per la sua carnagione olivastra. Questo sarebbe capitato ben due volte ad un bambino di appena 6 anni secondo quanto denunciato pubblicamente sui social dalla madre, una trentacinquenne da pochi mesi tornata a vivere a Pagani dopo diversi anni trascorsi altrove. Il suo sfogo è arrivato a seguito dell’ultimo episodio di razzismo subito dal figlio a causa della carnagione olivastra ereditata proprio dalla madre. Secondo la denuncia social della madre, il bambino sarebbe stato deriso da altri bambini su una giostrina al centro commerciale Pegaso proprio a causa del colore della sua pelle. Un’anomalia rispetto ad altri episodi simili visto che sia il bambino che tutta la sua famiglia sono italianissimi, come ha tenuto a precisare anche la madre senza mai dimenticare i tanti extracomunitari che vivono sulla loro pelle atteggiamenti discriminatori molto più gravi. Quello subito dal piccolo, il secondo dopo un altro episodio durante il quale il bambino sarebbe stato addirittura isolato dai suoi coetanei, ha portato la giovane madre a sfogarsi sui social puntando il dito contro un imbarbarimento che anche i più giovani figli della sua città hanno subito negli ultimi anni.

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«Sono ritornata a vivere a Pagani dopo 11 anni, sono qui da due mesi e mi dispiace constatare che in città c’è veramente un diffuso razzismo, soprattutto tra i più piccoli.

In 2 mesi ben 2 episodi in cui mio figlio, di 6 anni, è stato escluso e deriso perché scuro di pelle. Lui è italiano, ha solo ereditato la mia pelle scura ma non è questo ciò che conta - ha precisato la giovane madre, mettendosi soprattutto nei panni di quanti cittadini stranieri, giovani e meno giovani, vivono in città e sono o possono essere vittime di razzismo - Mi spiace solo constatare come tra i bambini piccoli, probabilmente di riflesso a quello che sentono in casa dai genitori, vengano dette cose non molto carine. Posso solo immaginare cosa sentano gli altri bambini stranieri in città». Netta la presa di posizione della cittadinanza, solidale con la giovane madre e la sua famiglia. Vicino alla famiglia anche il sindaco Lello De Prisco. «Ci stringiamo attorno alla famiglia e soprattutto al bambino, al quale va tutto il nostro affetto e vicinanza. Anche i bambini che lo hanno offeso sono delle vittime, purtroppo sono il frutto dell’educazione che ricevono a casa dai propri genitori». Questo non è il primo caso di razzismo che si registra in città negli ultimi mesi. Lo scorso settembre era capitato qualcosa di simile a due adolescenti di origine extracomunitaria in piazza Sant’Alfonso, ma quella volta non ci fu tutta la solidarietà mostrata invece per questo caso anche causa delle varie versioni esistenti sul fatto. 

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