Morta in ospedale a Nocera Inferiore per un'infezione letale: disposte nuove indagini

Nel registro degli indagati, per il decesso di un'anziana, sono iscritte 16 persone tra medici e infermieri che ebbero in cura la donna

L'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore
L'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore
di Nicola Sorrentino
Sabato 15 Aprile 2023, 07:00
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Morì alla fine del 2021, in ospedale, a Nocera Inferiore. Il gip del tribunale ha disposto un’integrazione di indagine per il decesso di un’anziana, con residenza nell’Agro nocerino, riconducibile ad una dispnea (difficoltà respiratoria). All’archiviazione della procura era seguita l’opposizione della famiglia, la quale aveva chiesto accertamenti più specifici per fare luce sulla morte del proprio parente. Nel registro degli indagati ci sono 16 persone, tra medici e infermieri, che in tempi differenti avevano avuto a che fare con la paziente. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. Qualche giorno fa, il pm titolare del fascicolo ha conferito incarico a due consulenti, un medico legale ed un infettivologo, che dovranno rispondere ad una serie di quesiti di natura tecnica, così come specificato dal giudice. 

In primis, la consulenza medico-legale - che partirà dai dati di cartelle cliniche e ulteriore documentazione - dovrà chiarire l’operato dei sanitari in relazione alla gestione della patologia di cui soffriva l’anziana. Oltre a questo, chiarire le scelte diagnostiche e terapeutiche praticate dai sanitari e se queste ultime, siano state conformi alle medesime linee guida e in rapporto al quadro clinico della paziente. Andrà inoltre precisato se in base al quadro complessivo della donna - di età avanzata, fragile e sottoposta nel periodo ad un delicato intervento chirurgico - fosse necessaria l’esecuzione di indagini specifiche, volte ad accertare l’esistenza di segni di polmonite, prima del manifestarsi della dispnea del 23 dicembre 2021. I consulenti della procura, nella fase iniziale dell’indagine, ritennero invece che la terapia antibiotica somministrata alla paziente fosse stata adeguata e non occorresse una modifica o adeguamento, quando il quadro clinico cominciò a peggiorare. Così come non erano necessari approfondimenti diagnostici, volti alla «ricerca di altri batteri».

Chiarendo, così, come non vi fossero state mancanze nell’assistenza del personale sanitario. I due consulenti nominati dall’organo inquirente dovranno chiarire, infine, se l’infezione nosocomiale - definita quando vi è causa di dipendenza o di attività lavorativa in ambiente ospedaliero - fosse prevedibile ed evitabile, precisando eventuali carenze da parte del personale medico. A ciò andrà poi ulteriormente chiarito se e quali misure potevano essere necessarie per impedire il sorgere del rischio.

Una volta che lo studio dei due periti sarà concluso, la relazione sarà consegnata alla procura che farà, poi, le sue valutazioni per verificare se richiedere nuovamente l’archiviazione del fascicolo o procedere nei riguardi dei medici indagati, a seconda delle posizioni e di eventuali contestazioni. Il tutto passerà poi nuovamente al gip.

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