Muore cadendo dalla moto, assolto
il carabiniere del posto di blocco

Muore cadendo dalla moto, assolto il carabiniere del posto di blocco
di Viviana De Vita
Martedì 7 Maggio 2019, 06:50 - Ultimo agg. 06:52
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Si è chiuso con un’assoluzione perché il fatto non sussiste, il processo a carico del maresciallo della stazione dei carabinieri di Polla, Giovanni Cunsolo, accusato di omicidio preterintenzionale per la morte del 24enne Massimo Casalnuovo, il meccanico di Buonabitacolo che il 20 agosto del 2011 a bordo del suo motorino, perse la vita nei pressi di un posto di blocco dei carabinieri. La sentenza, pronunciata nel pomeriggio di ieri e che accoglie la tesi difensiva rappresentata dal legale dell’imputato, l’avvocato Renivaldo Lagreca, chiude una vicenda giudiziaria andata avanti per anni con continui colpi di scena. Il processo, che vedeva il maresciallo sotto accusa per aver sferrato un calcio al motorino del giovane provocandone così la caduta dal mezzo ed il successivo decesso, era infatti tornato davanti ai giudici della corte d’Assise d’appello del tribunale di Salerno dopo che la Cassazione, nel dicembre 2017, aveva annullato con rinvio la sentenza di condanna con cui il maresciallo, assolto in primo grado dal gup, fu condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione dalla Corte d’Assise d’appello di Potenza. Decisiva, ai fini della sentenza di ieri, si è rivelata la perizia chimica, chiesta dalla difesa e che ha escluso la presenza di vernice del motorino sotto la suola della scarpa del maresciallo. Giovanni Cunsolo, quindi, non sferrò alcun calcio al motorino del giovane meccanico che percorrendo un tratto di strada poco illuminato e trovandosi i carabinieri fermi a un posto di blocco, perse il controllo del mezzo schiantandosi contro lo spigolo di un muretto, trovando la morte poco dopo in ambulanza prima ancora di riuscire ad arrivare in ospedale. Immediate scattarono le indagini per fare luce sulla vicenda.
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