Muore a 76 anni dopo un calvario
di 9 mesi tra ospedali e cliniche

Muore a 76 anni dopo un calvario di 9 mesi tra ospedali e cliniche
di Nicola Sorrentino
Venerdì 26 Novembre 2021, 06:00
3 Minuti di Lettura

Un’operazione e diversi ricoveri passando per tre ospedali, partendo da Potenza fino a Eboli, poi solo per dodici giorni all’Umberto I di Nocera Inferiore, oltre ad una settimana circa a Villa Chiarugi. Poi il decesso. La famiglia ha sporto denuncia, chiedendo lumi e ragioni di quanto accaduto al proprio caro, un 76enne residente ad Agropoli. Ad indagare con ipotesi di reato quale omicidio colposo sarà il sostituto di turno a Nocera Inferiore, in ragione del luogo del decesso. Il figlio dell’uomo ha tuttavia evidenziato, con una denuncia presentata ai carabinieri di Agropoli, di accertare responsabilità che lui stesso ha addebitato ai medici dell’ospedale «San Carlo» di Potenza.

A marzo scorso, l’anziano effettuò una visita pre ricovero a Potenza, dopo alcuni esami specialistici fatti ad Agropoli. Per lui era necessaria un’operazione chirurgica alla valvola aortica.

L’intervento veniva deciso per aprile, ma in ragione di alcune complicazioni e maggiore serenità per le condizioni del paziente, era stato poi spostato a giugno. Una volta eseguito l’intervento nella data fissata, in serata, personale medico del «San Carlo» contattò la famiglia per riferire di alcune complicazioni sopraggiunte al proprio caro, tali da disporre un ricovero in rianimazione. A distanza di alcune settimane, il 76enne, le cui condizioni erano leggermente migliorate, fu trasferito presso un centro di riabilitazione di Potenza. Qui ci restò un giorno, per poi spostarsi al Campolongo Hospital di Eboli. Verso fine luglio, il 76enne si spostò presso la terapia intensiva del «Santissima Maria Addolorata» di Eboli, in ragione di ulteriori complicazioni legate ad una polmonite.

Le condizioni del paziente migliorarono verso settembre, al punto che la famiglia decise di trasferirlo a Roccapiemonte, presso un altro centro di riabilitazione. In tempi più recenti, ad inizio novembre, le condizioni del 76enne peggiorarono di nuovo. Si decise per un altro trasferimento, questa volta all’ospedale di Nocera Inferiore, all’Umberto I, presso il reparto di Medicina. Qui l’uomo venne curato per le complicazioni sopraggiunte all’ospedale di Eboli. Dopo circa dieci giorni, un nuovo trasferimento, questa volta alla lunga degenza di Villa Chiarugi, struttura sanitaria di Nocera. La famiglia aveva appreso del decesso qualche giorno fa, decidendo di denunciare tutto a carabinieri. Stando al racconto fatto ai militari di Agropoli, la morte del padre, secondo il figlio, avrebbe origine dalle fasi di assistenza compiute dai sanitari che ebbero in cura il genitore presso l’ospedale «San Carlo» di Potenza. Nello specifico, l’equipe che aveva operato l’uomo a giugno. Il lavoro della Procura di Nocera Inferiore, ora, sarà quello di individuare tutti i medici che hanno avuto a che fare con l’assistenza del 76enne, valutando - magari anche con un’autopsia - eventuali responsabilità durante questi 9 mesi di ricoveri e trasferimenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA