Muore durante un'operazione ai denti, ma il reato va in prescrizione

Muore durante un'operazione ai denti, ma il reato va in prescrizione
di Nicola Sorrentino
Venerdì 11 Gennaio 2019, 09:03
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CAVA DE' TIRRENI. Morì dopo un'operazione ai denti, per gravi complicazioni. Il processo finisce in prescrizione, dopo due condanne in primo e secondo grado per tre medici. Sullo sfondo c'è la morte di Eugenio Giliberti, imprenditore conciario irpino, molto noto per la sua attività. Giorni fa, la Suprema Corte, nel vagliare il ricorso presentato dai legali difensori dei tre imputati, ha dichiarato il reato prescritto, annullando dunque la sentenza di condanna senza rinvio. Per poi disporre la valutazione della compensazione delle spese di legittimità in sede civile. Era il mese di giugno del 2008, quando l'uomo si sottopose ad un intervento di implantologia ossea presso una clinica a Cava de' Tirreni. Ad operarlo furono un dottore anestesista di Sarno, un medico di Nocera Inferiore ed un chirurgo di Napoli. Il paziente non si risvegliò mai dall'anestesia. Aveva 52 anni. Inutile fu il trasporto all'ospedale "Santa Maria Incoronata dell'Olmo". Due gradi di giudizio, con udienze più volte rinviate, riconobbero nei tre imputati la colpa di omicidio colposo, con una condanna ad un anno di reclusione e al risarcimento nei riguardi della famiglia, assistita dall'avvocato del foro di Avellino, Alberico Villani. Secondo due sentenze, l'intervento chirurgico consisteva nell'innesto osseo di impianti in titanio. I medici avrebbero tuttavia omesso di eseguire l'estubazione protetta del paziente, per ridurre il rischio di spasmi glottidei da risveglio. L'intervento infatti era ad anestesia totale, con la bocca tenuta in maniera prolungata aperta durante le operazioni. Una volta sorto lo spasmo, gli imputati avrebbero nuovamente omesso di eseguire una "corretta" tracheotomia chirurgica, mentre eseguirono un'incisione "non ritenuta idonea" alla base dell'epiglottide, a monte della sede del fenomeno ostruttivo. Con il ricorso in Cassazione - presidente Emanuele Di Salvo - la condanna per i medici è stata annullata senza rinvio, visto che il reato di omicidio colposo è andato in prescrizione. 
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