Muore in clinica a 76 anni, è inchiesta

Muore in clinica a 76 anni, è inchiesta
di Paola Florio
Domenica 14 Ottobre 2018, 17:07
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Aveva settantasei anni, festeggiati ad aprile. Si chiamava Belfiore Allegretti. È morto venerdì sera in una clinica privata. La famiglia ha sporto querela per comprendere le cause del decesso. Per la salma, il magistrato di turno ha disposto l'autopsia. Probabilmente già domani verrà conferito l'incarico al medico legale.

LA STORIA
La scorsa estate Belfiore Allegretti aveva avuto un ictus cerebrale, ma si era ripreso, tanto che era stato trasferito in una struttura sanitaria della zona dell'Agro nocerino per la riabilitazione della mano e della gamba destra. Dopo il colpo apoplettico era stato in cura da diversi specialisti, fino alla riabilitazione che avrebbe dovuto terminare a metà del mese di novembre. Invece, nella serata di venerdì ha iniziato a stare male.
Da quanto racconta Pasquale Allegretti, il primo dei tre figli di Belfiore, ciò sarebbe accaduto «dopo una iniezione effettuata per curare un'infezione». Il paziente era noto per essere un «soggetto allergico ad antibiotici e ferro», spiega il figlio. Anche per questo sarebbe stato richiesto un approfondimento sulle cause del decesso.

IL RACCONTO
«Si era ripreso - dice il figlio maggiore - e ragionava perfettamente. Attendevamo che terminasse il periodo di riabilitazione per riportarlo a casa. Venerdì sera eravamo con lui». Dal racconto si evince il terrore di quei cinquantacinque minuti in cui si è tentata la rianimazione, la chiamata al 118 per scongiurare il peggio e, infine, la consapevolezza che non c'era più nulla da fare. Dall'esame autoptico si potrà capire quale sia la verità su questa morte. Se si sia trattato di una fine inevitabile, oppure se, come pensa la famiglia, di uno «shock anafilattico».

IL DOLORE
Belfiore Allegretti lascia la moglie Rosa e i tre figli: Pasquale, Nicola e Filomena, oltre a dieci nipoti. Una famiglia molto nota e apprezzata soprattutto nella frazione Trivio di Castel San Giorgio dove vive. Persone perbene, autotrasportatori per tradizione paterna. Questo, infatti, il mestiere di Belfiore fino alla pensione, quando i figli hanno deciso di aprire un'azienda di autotrasporti. Il dolore per la perdita di un marito e di un padre, che si pensava in via di ripresa, è davvero inimmaginabile. «È sempre stato un esempio di vita per noi figli», racconta commosso il primogenito Pasquale. La notizia di quanto accaduto è iniziata a circolare in paese nella mattinata di ieri ed ha raccolto parenti e amici che si sono stretti intorno alla famiglia.

LE INDAGINI
Intanto, dopo la segnalazione, effettuata dai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino agli ordini del maggiore Alessandro Cisternino, della querela sporta dalla famiglia (seguita dall'avvocato Giovanni Battista Provenza), alla Procura del Tribunale di Nocera Inferiore, sia la cartella clinica che la salma sono state poste sotto sequestro. Quest'ultima è stata trasferita all'ospedale «Umberto I» di Nocera Inferiore dove, nei prossimi giorni, verrà sottoposta ad autopsia. Esame al quale, quasi sicuramente, prenderà parte anche un consulente di parte su richiesta dei familiari. Per quanto riguarda l'estremo saluto alla salma, invece, si dovrà attendere che siano terminati tutti gli accertamenti richiesti perché si possa procedere all'organizzazione dei funerali.
 
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