Muore in culla, medici nei guai
ai genitori tolti gli altri due figli

Muore in culla, medici nei guai ai genitori tolti gli altri due figli
di Petronilla Carillo
Domenica 14 Ottobre 2018, 17:04 - Ultimo agg. 19:52
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Il destino toglie loro un figlio, la giustizia gli altri due. Per salvaguardare la loro incolumità, sostengono i magistrati. E così una giovane coppia di Pellezzano non ha neanche il tempo di riprendersi dalla morte del loro ultimogenito, trovato privo di vita in culla a soli quattro mesi, che il tribunale dei Minori, in attesa della perizia medica sul decesso nel neonato, preferisce togliergli anche gli altri due figlioletti ritenendo i genitori responsabili, assieme al pediatra di base e ad altri quattro medici dell'ospedale di Mercato San Severino, della morte del bimbo. Ma non solo: secondo i magistrati le condizioni di salubrità della casa dove la famiglia viveva al momento della tragedia, non sarebbero idonee a dei bambini. Di qui la decisione di sospendere la patria potestà e affidare i piccini alla nonna materna, presso la quale i genitori possono vederli per una volta alla settimana ma non restare da soli con loro.

I REATI
Le ipotesi di accusa, a carico dei sette indagati, sono diverse. Si va dall'abbandono di persone minori e incapaci per i genitori, all'omicidio colposo per uno dei cinque medici, all'omessa denuncia e interruzione di pubblico servizio per gli altri quattro sanitari. Ma sono ipotesi, in attesa che arrivino gli esisti della perizia tecnica che dovrebbe accertare le cause della morte del bimbo. Il sostituto procuratore di Nocera Inferiore, Anna Chiara Fasano, intende vederci chiaro e capire se si tratti di una morte in culla oppure di una polmonite latente. Nel frattempo è stata lei stessa a inviare il fascicolo alla procura presso il tribunale dei Minori di Salerno dove il legale di fiducia della famiglia, l'avvocato Genserico Miniaci, ha depositato da tempo una richiesta di riaffido dei bambini ai genitori i quali, nel frattempo, hanno anche cambiato abitazione. E tutto ciò perché, trascorsi i novanta giorni previsti per la perizia autoptica, i tecnici della procura di Nocera hanno preso altro tempo.

LE IPOTESI
Secondo il pm titolare delle indagini, potrebbe esserci un nesso tra le dimissioni del bimbo, poco dopo la nascita, e la sua morte dopo quattro mesi. Di qui il lungo elenco di medici iscritti nel registro degli indagati e anche la particolarità delle contestazioni. In effetti quello che il magistrato ha chiesto ai propri periti di parte è di sapere se, al momento delle dimissioni del piccolo dal reparto di Neonatologia, il 13 febbraio di quest'anno, siano stati adottati dai medici che lo avevano in cura tutti i protocolli del caso. Ovvero se era stato accertato che il piccolo non presentava gravi patologie che dovevano essere seguite ancora in ospedale. Di qui l'ipotesi di interruzione di pubblico servizio contestata ai medici. Ma non solo. L'abbandono di minore incapace da parte dei genitori, secondo il sostituto procuratore, potrebbe essersi verificato allorquando gli stessi hanno firmato la liberatoria per quelle stesse dimissioni. Di qui anche le responsabilità del pediatra di base il quale, nel visitare il piccolo al ritorno a casa, potrebbe non aver notato qualche problema che esigeva una particolare terapia.

L'APPELLO
La coppia rivuole la potestà genitoriale degli altri due bambini. Di qui la richiesta depositata nei giorni scorsi presso il tribunale dei Minori di Salerno dall'avvocato Miniaci il quale, facendo propria la perizia del proprio tecnico di parte, ha illustrato ai magistrati che il decesso sia stato causato con molta probabilità da un rigurgito, cose che - nonostante tutto - sono purtroppo frequenti nei bambini piccoli. Nel corso di questi ultimi mesi, inoltre, la coppia ha anche cambiato casa potendo ora assicurare agli altri due bambini migliori condizioni di vivibilità. Del resto il vero problema della precedente residenza era soltanto l'umidità.
 
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