Il muratore serial killer delle prostitute,
condanna bis: «Ha ucciso anche Mariana»

Il muratore serial killer delle prostitute, condanna bis: «Ha ucciso anche Mariana»
di Viviana De Vita
Sabato 11 Gennaio 2020, 06:15 - Ultimo agg. 11:25
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Diciotto anni di reclusione per il delitto di Mariana Tudor Szekeres, la giovanissima prostituta romena trovata senza vita il 15 maggio 2016 in un terreno incolto tra via San Leonardo e via Dei Carrari. Il gup di Salerno Gennaro Mastrangelo ha condannato Carmine Ferrante, il muratore vietrese padre di tre figli accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere, anche all’interdizione dai pubblici uffici applicandogli la sospensione della potestà genitoriale. L’imputato, rappresentato dagli avvocati Bernardina Russo e Agostino De Caro, ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato e ha ottenuto l’esclusione delle aggravanti contestate dalla Procura. Nessuna provvisionale è stata richiesta dal vedovo della donna, rappresentato dall’avvocato Giovanni Alfinito, che intenterà un nuovo procedimento in sede civile. 

Finito subito dopo il delitto nel mirino degli inquirenti, Ferrante – già condannato in Appello a vent’anni per l’omicidio di un’altra lucciola, Nikolova Temenuzhka, la prostituta bulgara trovata senza vita nell’agosto 2016 nei pressi del cimitero di Pagani – nel novembre 2016, fu sottoposto in carcere ad un prelievo forzoso del dna e nel giugno del 2017 ebbe un avviso di garanzia per l’esecuzione sul corpo della 19enne di un nuovo accertamento autoptico.

Fu proprio quell’esame ad essere ritenuto dai sostituti Maria Chiara Minerva e Claudia D’Alitto di fondamentale importanza poiché emerse che il dna dello sperma ritrovato sulla salma della 19enne era compatibile con quello del muratore vietrese, ultimo cliente della vittima. La prima seria svolta alle indagini si è registrata nel dicembre 2018 quando, ultimate tutte le perizie, la Procura dissequestrò la salma della giovane rinchiusa per più di due anni in una cella frigorifera dell’obitorio del Ruggi, concedendo il rimpatrio in Romania per la sepoltura. Solo lo scorso febbraio, però, al 38enne è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio volontario per aver ammazzato la ragazza. 
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