Museo FRaC, nuovo ciclo di proiezioni
per la rassegna «Visionnaire22»

Museo FRaC, nuovo ciclo di proiezioni per la rassegna «Visionnaire22»
Martedì 6 Settembre 2022, 13:50
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Dopo la masterclass con il M° Aurelio Canonici dedicata alle musiche di Ennio Morricone, le proiezioni del docu-film «Ennio» del regista Giuseppe Tornatore, «DeAndrè #DeAndrè Storia di un impiegato» della regista Roberta Lena e «La Nuova Scuola Genovese» di Yvan Dellacasa e Paolo Fossati riprende «Visionnaire22», la rassegna dell'audiovisivo nata dalla sinergia tra il Museo FRaC-Baronissi (Fondo Regionale d'Arte Contemporanea) diretto da Massimo Bignardi, e l’associazione Tutti Suonati, con il patrocinio e il contributo del Comune di Baronissi. La direzione artistica è di Andrea Avagliano, la consulenza cinematografica di Massimiliano Palmese. Anche i prossimi due appuntamenti sono focus con proiezioni e talk dedicati al meraviglioso mondo musicale italiano: il primo sarà sulla cantautrice Giovanna Marini, la Joan Baez italiana, e il secondo su Ornella Vanoni conosciuta come «La signora della canzone italiana». In programma anche il concerto di Simona Boo che omaggia la musica brasiliana.

Giovedì 8 settembre (dalle ore 20, ingresso libero) ci sarà una serata intitolata «Donne in musica» con la proiezione del docu-film «Giovanna. Storie di una voce» ospite la regista Chiara Ronchini che dialogherà con il giornalista Stefano Valanzuolo. Giovanna Marini fa parte della schiera dei cosiddetti cantautori politici come Ivan Della Mea, Ernesto Bassignano e Paolo Pietrangeli, con quest'ultimo ha condiviso la prima parte della sua carriera musicale. Tra la metà degli anni sessanta e la fine degli anni settanta la Marini produce alcune delle canzoni principali della contestazione politica giovanile che guadava "a sinistra". Dalla notissima «Contessa», di cui è seconda voce, alla versione moderna di «Bella Ciao» inserita nell’omonimo spettacolo del Nuovo Canzoniere Italiano andato in scena per la prima volta al «Festival dei Due Mondi» di Spoleto. Giovanna, storie di una voce è un documentario incentrato sulla cantautrice romana già esperta di etnomusicologia e musica folkloristica italiana. Una donna che ha dedicato alla musica tutta la vita, non solo in senso artistico, ma anche accademico. Emblema della ricerca della musica popolare italiana, la Marini dal 1958 ha composto, raccolto e a sua volta anche interpretato diversi canti della tradizione orale del Bel Paese. Questa sua raccolta è un concentrato di voci e storie di persone, che raccontano l'Italia di un tempo. Nata verso la fine degli anni '30, una giovane Giovanna Marini vive i turbolenti anni '60, accompagnata solo da una chitarra.

Ma la sua storia si intreccia inevitabilmente con quella del nostro Paese e la sua colonna sonora popolare.

Il secondo appuntamento di questa settimana è domenica 11 settembre (dalle ore 20, ingresso libero), una serata intitolata «Donne in musica». Protagonista sarà Ornella Vanoni. Il docu-film della regista Elisa Fuksas è intitolato «Senza Fine». Ospite il professore Alfonso Amendola per un talk trasversale sulla figura femminile nel mondo della musica italiana. A seguire musica live con Simona Boo che si esibirà con il chitarrista Luigi Orlando in un repertorio di musica brasiliana che omaggia il poeta Vinícius de Moraes, e il grande compositore Jobim, interpretando i classici della bossa nova e della grande musica brasiliana. Le immagini iniziano con lei che incontra in un autogrill Ornella Vanoni per proporle di girare un film di cui lei sarà protagonista. Poi il set ediventa l'elegante l'Health Clinic & Grand Hotel di Castrocaro, struttura termale inaugurata alla fine degli anni Trenta. Qui la cantante è accolta anche da un medico a cui riferisce delle sue abitudini di vita, dietro un vetro opaco. Tra un centrifugato di frutta, un bagno in piscina, una lezione di postura e un'indicazione di scena, un po' si confida, molto spesso accenna canzoni, riceve la visita degli amici Paolo Fresu, Vinicio Capossela e Samuele Bersani. Intanto, regista e troupe, per lo più, rispettano e aspettano i suoi tempi, con ovvie conseguenze sul piano di produzione. «Senza fine» è prima di tutto una manifestazione d'audacia: tentare di incorniciare in un film una carriera multiforme e colossale e una personalità esuberante come Ornella Vanoni richiede una certa spavalderia. Anche qualcosa di più, se si viene da fuori Milano.

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