Una ronda in monopattino, per fronteggiare l'ondata di criminalità che si è abbattuta sul centro di Salerno. L'iniziativa parte dai commercianti di piazza Portanova, dopo gli ultimi episodi di violenza ai danni di negozi e attività di ristorazione. «Siamo vittime della scarsa sorveglianza - lanciano l'allarme le vittime - i delinquenti, grandi e piccoli, agiscono senza alcun timore, perchè sanno di poterlo fare».
Una condizione di rischio che ora tutti rifiutano, e dopo i numerosi, inutili appelli al Comune e alle forze dell'ordine, la decisione nasce unanime. «Abbiamo deciso di fare da soli - annunciano alcuni tra gli storici imprenditori del centro - ci autotasseremo per garantire tutela alle nostre attività e agli stessi clienti». Una decisione presa a denti stretti, con l'amaro in bocca da chi, già oberato di tasse e una dilagante crisi post Covid, cerca ora di «salvare il salvabile».
Il campanello d'allarme è scattato quando, alcune settimane fa, l'orologeria Plaitano ha subito l'irruzione di un giovane di colore. Profittando di rulli di tamburi, schiamazzi e folla attirata dagli spettacoli in strada della Fiera del Crocifisso ritrovato, l'uomo si è introdotto nel portone dove al primo piano ha sede il negozio e, dopo aver malmenato il proprietario sotto gli occhi di sua moglie, gli ha portato via 50 euro e oggetti di valore.
«Il problema è antico - lamenta Stefano Memoli nel suo storico negozio di abbigliamento uomo - anni fa siamo finiti nelle grinfie della criminalità, e allora fu attivata una vigilanza più intensa, poi sparita. Ora la delinquenza è tornata, più agguerrita di prima, perchè sa di poter agire senza essere vista». Gli fa eco suo padre, che più di cinquant'anni fa fondò l'accorsata boutique. «La colpa è delle leggi - commenta con forza - che sono deboli e permissive. Questi criminali andrebbero severamente puniti. Non basta il carcere, che per loro è diventato un albergo di lusso, dove mangiare e bere gratis». Non la manda a dire Raffaele Bottiglieri, proprietario in centro di tre attività di ristorazione e generi alimentari. «Ben venga l'idea di istituire una ronda in monopattino che assicuri costante vigilanza - riflette - certo, addolora l'idea di doversi autotassare per ottenere tutela, ma non abbiamo scelta in una città sempre a corto di uomini e mezzi che possano fornire sicurezza». Polizia e carabinieri fanno quello che possono, dicono i promotori dell'iniziativa, ma servirebbe il triplo delle forze per coprire una città che, anche se piccola rispetto alle metropoli, registra un tasso preoccupante di microcriminalità.
«È innegabile la paura - confessa Alfonsina Greco nella sua elegante gioielleria - ed è giusto che tutti, all'unanimità, collaborino per fronteggiare il problema. Sono quindi d'accordo a pagare chi è in grado di fornirci tranquillità sul lavoro, indispensabile per chi, come noi, ha già tanti altri problemi da affrontare, quotidianamente». Commercianti uniti, dunque. Pronti a difendersi da soli. Ed è un passo avanti importante per mostrare un coraggio che, anche se non trova nelle istituzioni l'aiuto necessario, è ancora disposto a farsi valere. Per il bene della città.