Salerno, i negozianti di Portanova:
«Ronde in monopattino contro i ladri»

Salerno, i negozianti di Portanova: «Ronde in monopattino contro i ladri»
di Luciana Mauro
Venerdì 13 Maggio 2022, 08:22 - Ultimo agg. 14 Maggio, 20:48
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Una ronda in monopattino, per fronteggiare l'ondata di criminalità che si è abbattuta sul centro di Salerno. L'iniziativa parte dai commercianti di piazza Portanova, dopo gli ultimi episodi di violenza ai danni di negozi e attività di ristorazione. «Siamo vittime della scarsa sorveglianza - lanciano l'allarme le vittime - i delinquenti, grandi e piccoli, agiscono senza alcun timore, perchè sanno di poterlo fare».

Una condizione di rischio che ora tutti rifiutano, e dopo i numerosi, inutili appelli al Comune e alle forze dell'ordine, la decisione nasce unanime. «Abbiamo deciso di fare da soli - annunciano alcuni tra gli storici imprenditori del centro - ci autotasseremo per garantire tutela alle nostre attività e agli stessi clienti». Una decisione presa a denti stretti, con l'amaro in bocca da chi, già oberato di tasse e una dilagante crisi post Covid, cerca ora di «salvare il salvabile».

Il campanello d'allarme è scattato quando, alcune settimane fa, l'orologeria Plaitano ha subito l'irruzione di un giovane di colore. Profittando di rulli di tamburi, schiamazzi e folla attirata dagli spettacoli in strada della Fiera del Crocifisso ritrovato, l'uomo si è introdotto nel portone dove al primo piano ha sede il negozio e, dopo aver malmenato il proprietario sotto gli occhi di sua moglie, gli ha portato via 50 euro e oggetti di valore.

Magro il bottino in soldi, ma tanta paura per l'anziano commerciante che ha subito chiamato la polizia, giunta quando il rapinatore era già lontano. Ed è forse lo stesso che dopo pochi giorni, per due volte nel corso di una settimana, ha tentato di notte di forzare la porta d'ingresso di un negozio di cosmesi, per fortuna senza riuscire ad entrare. Ed è ancora viva la paura del proprietario di una nota boutique, vittima di una zingara di passaggio che, dopo aver infranto con una pietra la vetrina del suo negozio, gli ha portato via due maglie di cachemire.

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«Il problema è antico - lamenta Stefano Memoli nel suo storico negozio di abbigliamento uomo - anni fa siamo finiti nelle grinfie della criminalità, e allora fu attivata una vigilanza più intensa, poi sparita. Ora la delinquenza è tornata, più agguerrita di prima, perchè sa di poter agire senza essere vista». Gli fa eco suo padre, che più di cinquant'anni fa fondò l'accorsata boutique. «La colpa è delle leggi - commenta con forza - che sono deboli e permissive. Questi criminali andrebbero severamente puniti. Non basta il carcere, che per loro è diventato un albergo di lusso, dove mangiare e bere gratis». Non la manda a dire Raffaele Bottiglieri, proprietario in centro di tre attività di ristorazione e generi alimentari. «Ben venga l'idea di istituire una ronda in monopattino che assicuri costante vigilanza - riflette - certo, addolora l'idea di doversi autotassare per ottenere tutela, ma non abbiamo scelta in una città sempre a corto di uomini e mezzi che possano fornire sicurezza». Polizia e carabinieri fanno quello che possono, dicono i promotori dell'iniziativa, ma servirebbe il triplo delle forze per coprire una città che, anche se piccola rispetto alle metropoli, registra un tasso preoccupante di microcriminalità.

«È innegabile la paura - confessa Alfonsina Greco nella sua elegante gioielleria - ed è giusto che tutti, all'unanimità, collaborino per fronteggiare il problema. Sono quindi d'accordo a pagare chi è in grado di fornirci tranquillità sul lavoro, indispensabile per chi, come noi, ha già tanti altri problemi da affrontare, quotidianamente». Commercianti uniti, dunque. Pronti a difendersi da soli. Ed è un passo avanti importante per mostrare un coraggio che, anche se non trova nelle istituzioni l'aiuto necessario, è ancora disposto a farsi valere. Per il bene della città.
 

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