Non fu commessa estorsione, condanna annullata al legale

La Cassazione ha annullato la condanna ad un avvocato di Napoli. I giudici hanno anche annullato una misura interdittiva, ritenendola illegittima

Il Tribunale di Nocera Inferiore
Il Tribunale di Nocera Inferiore
Sabato 25 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 10:51
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Il 25 gennaio 2023 la Cassazione ha annullato la sentenza della Corte di Appello di Salerno per l’avvocato Paola Calvano, perché «la trama argomentativa presenta errori di diritto e vizi di motivazione, che ne inficiano la tenuta» e rimesso alla Corte di Appello di Napoli, «che provvederà a effettuare nuovo giudizio alla luce delle superiori argomentazioni». «Kafkiana» può essere definita la vicenda che da più di 10 anni vede protagonista il legale napoletano, “reo” nel 2011 e 2012 di avere chiesto il pagamento delle proprie competenze professionali a due clienti, a conclusione vittoriosa dell’attività in loro favore, svolta fino a quel momento in maniera gratuita.

E, avendo ricevuto da questi il diniego, per l’uno aveva chiesto e ottenuto nel 2012 un decreto ingiuntivo, opposto dall’ex cliente. L’opposizione fu poi rigettata dal Tribunale di Nocera Inferiore. Con l’altra ex cliente l’avvocato Calvano era addivenuta a un accordo stragiudiziale. Quando, allora, il primo ex cliente si presentava nel 2014 in Procura a Nocera per denunciare il legale, la sentenza che riconosceva il diritto dell’avvocato Paola Calvano alle competenze professionali era già passata in giudicato. Inoltre, la Procura di Napoli, nel 2011, aveva archiviato la denuncia relativa agli stessi fatti presentata dalla stessa persona, che si era così rivolto a Nocera Inferiore.

Seguirono perquisizioni dell’abitazione e dello studio del legale e sequestro dell’agenda legale del 2012, poi, restituita.

L’accusa, oltre a due tentativi di estorsione, era anche di falso in concorso con una straniera, reato quest’ultimo che ha consentito di radicare la competenza a Nocera e per il quale è stata assolta. Mentre per i primi due capi si è vista comminare in primo grado tre anni di reclusione. In primo grado fu assistita d’ufficio da un avvocato, che ha proseguito nell’incarico per oltre un anno, fino alla sentenza di condanna. Secondo la II sezione della Corte di Cassazione, «senza mai cercare alcun contatto con l’assistita, ma anche senza mai informare il difensore di fiducia degli sviluppi processuali». A quel punto, l’avvocato Paola Calvano contestò alla collega una serie di responsabilità professionali, richiamando l’articolo 38 del Codice Deontologico. L’avvocato nocerino denunciò il legale napoletano per tentata estorsione. In seguito, la Procura di Nocera Inferiore applicò a quest’ultima una misura interdittiva per 6 mesi. Un provvedimento che fu poi annullato in Cassazione il 19 ottobre 2019, che lo valutò come illegittimo. In ragione della sentenza della Cassazione del 2023 e dell’ordinanza cautelare del 2019, l’avvocato Paola Calvano sta affrontando, ora, il processo attualmente pendente dinanzi al Giudice Speranza, frutto della querela dell’avvocato nocerino.

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