Piazza Libertà blindata:
«Ma così sembra un salotto»

Piazza Libertà blindata: «Ma così sembra un salotto»
di Barbara Cangiano
Sabato 25 Settembre 2021, 06:20 - Ultimo agg. 26 Settembre, 08:44
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Che fosse vietato giocarvi a pallone o attraversarla in bicicletta o monopattino, era stato chiarito fin dal giorno dell’inaugurazione dalla cartellonistica apposta dall’amministrazione comunale. Che non la si potesse attraversare neppure portando a mano il proprio mezzo, no. Quantomeno non lo era ai ciclisti che ieri mattina si sono imbattuti nelle pattuglie di vigili urbani e carabinieri messe a sorvegliare l’accesso di piazza della Libertà. Qualcuno è stato fatto allontanare, qualcun altro è stato identificato e ad altri ancora è stato interdetto l’accesso, scatenando una polemica social che accende i riflettori su un altro e ben più antico nervo scoperto: l’assenza, o quasi di piste ciclabili.

A denunciare un eccesso di zelo che non è piaciuto a molti salernitani, sono state due pagine Facebook: quella del gruppo Arcan – Salerno cantieri e architettura e quella de I figli delle Chiancarelle. E su entrambe si sono moltiplicati i commenti, tra pochi sostenitori della linea dura e moltissimi perplessi da un rigorismo che rischia di trasformare una piazza pubblica in un salotto privato. «La cosa ci lascia perplessi – spiega Giacomo Santoro di Arcan – anche perché Salerno non ha una pista ciclabile. Il lungomare Trieste è impraticabile perché manca la segnaletica verticale e orizzontale, l’unico tratto è quello che va dalla Concordia a Mercatello». Ma anche qui non sono rose e fiori, chiarisce Vito Addesso dell’associazione ciclistica salernitana Nicola Romano: «Lungo quell’asse ci sono le fermate dell’autobus e addirittura l’uscita di un parcheggio, quindi, nei fatti, non c’è nessuna area dedicata ai ciclisti. Comprendo che esistano leggi e regolamenti, ma piazza della Libertà è talmente grande che non credo si possa arrecare disturbo a qualcuno, soprattutto se non si pedala». La normativa è abbastanza chiara: i ciclisti possono transitare nelle aree pedonali, ma non in presenza di specifici divieti introdotti dal Comune con apposita ordinanza e posti all’ingresso delle stesse aree. Ma nel caso in cui si ravvisino pericoli per i pedoni, il mezzo a due ruote deve essere condotto a mano. Anche in questo caso, però, Palazzo di Città, come anticipa il vice sindaco Mimmo De Maio, potrebbe approntare un ulteriore regolamento e vietare l’accesso di monopattini e bici, pure se trasportate a mano dai legittimi proprietari. «Non sono state elevate multe, ma tutte le persone sulle due ruote sono state invitate a rispettare le regole, perché la priorità è quella di preservare uno spazio che non può essere trasformato in un parco giochi – sottolinea – In ogni caso il problema sarà risolto a breve, perché realizzeremo delle rastrelliere dove chiunque potrà lasciare il proprio mezzo in sosta e godersi la passeggiata in tranquillità e in sicurezza.

Del resto anche in altre piazze, come Flavio Gioia o la Villa comunale ci sono dei divieti». 

Divieti che però vengono puntualmente infranti, in assenza di una rete di controlli così blindata come accade per piazza della Libertà dove, ricordiamo, è attivo h24 e fino al 31 ottobre un servizio di guardiania privato (costo 21mila euro) sollecitato dagli stessi caschi bianchi, impossibilitati, per carenze di personale, a espletare un monitoraggio così capillare. Ieri mattina è stato lo stesso presidente De Luca, in un video che circola sui social, a redarguire qualche biker che era riuscito a eludere la sorveglianza. «Non ci sono panchine, non ci sono alberi, non si può far giocare i bambini e neppure fare un po’ di sport all’aria aperta – tuona Gisella Romano – Sinceramente mi sfugge il senso di questo spazio, che tra l’altro reputo bello e qualificante per la città. Forse si sta un po’ esagerando». E la pensa così anche Ciro, che, commentando il post de I figli delle Chiancarelle, racconta di essere stato «accerchiato» come se fosse stato «un attentatore islamico», quando «in tutte le piazze del mondo circolano pedoni e ciclisti». C’è anche chi, però, è d’accordo con questa politica, come Mariella Siano: «Chi ha messo il naso fuori da Salerno sa bene che certi divieti esistono in tutte le città europee, da Lisbona a Londra e non solo perché lo prevedono le norme, ma perché certi spazi vanno anche goduti nel silenzio e nella tranquillità che dovrebbero caratterizzarli, lontano dal caos e dagli schiamazzi».

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