Nocciola di Giffoni, patto di filiera
per il rilancio della produzione

Nocciola di Giffoni, patto di filiera per il rilancio della produzione
Venerdì 20 Dicembre 2019, 17:22 - Ultimo agg. 17:43
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Un nuovo piano corilicolo nazionale, un'etichettatura dei prodotti che dia conto del luogo di origine della materia prima utilizzata, un patto di filiera per garantire qualità al consumatore e il giusto prezzo ai coltivatori. Sono le indicazioni emerse ieri dall'evento «La Nocciola di Giffoni Igp, tutele comunitarie e prospettive di mercato», un'intera giornata dedicata a questa produzione di eccellenza negli spazi prestigiosi della Camera dei deputati. L'iniziativa, voluta da Anna Bilotti, è servita non solo a promuovere nel cuore delle istituzioni una tipicità della gastronomia italiana, ma anche a fare il punto, a 22 anni dal riconoscimento dell'Indicazione Geografica Protetta, sulle criticità del comparto e sulle prospettive di mercato.

La giornata si è articolata in due tempi: dalle 12 alle 15 la degustazione del prodotto nelle sue varie preparazioni, allestita nell'anticamera del ristorante della Camera; poi, alle 19, una conferenza stampa alla presenza di produttori, rappresentanti di comparto, esponenti degli enti locali e giornalisti specializzati, nel corso della quale è stato consegnato al presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Filippo Gallinella, un dossier con istanze e proposte. Al tavolo dei relatori, oltre ai parlamentari Bilotti e Gallinella, si sono seduti il presidente del Consorzio di tutela Nocciola di Giffoni Igp, Gerardo Alfani; il direttore Area Politiche europee, Competitività e Ufficio studi di Confagricoltura. Vincenzo Lenucci; il vice sindaco di Giffoni Valle Piana, Antonio Andria, e il consigliere comunale Teresa Gallo in rappresentanza del Comune di Giffoni Sei Casali.

«Obiettivo di questo incontro tra la comunità della nocciola giffonese e le istituzioni parlamentari - ha spiegato la deputata Bilotti del Movimento 5 Stelle, originaria di Giffoni Valle Piana - è quello di attivare un canale forte affinché le problematiche del settore possano trovare immediata corrispondenza con interventi legislativi idonei a risolverle. L'esigenza che emerge è quella di un inquadramento normativo e pianificatorio al passo con i tempi. La difficoltà di competere in un mercato in cui tutti i prodotti sembrano uguali ci impone una scelta di specializzazione - ha proseguito la parlamentare - È necessario un piano di interventi sugli aspetti peculiari della nostra corilicoltura (che nessun competitor straniero potrà mai adottare), ma è anche necessario che le specificità siano ben evidenti ai consumatori, con un'etichettatura che non lasci spazio ad equivoci. Iniziamo con lo scrivere a chiare lettere da dove viene la materia prima, la sua origine agricola. Così come è già successo per il grano e per il latte, pensiamo di rendere giustizia ai coltivatori di nocciole, concedendo loro il riconoscimento del diritto di origine in etichetta».

Il 2020 potrebbe essere l'anno della svolta, con la preparazione a livello europeo della nuova Pac (Politica Agricola Comune). Lo ha confermato  Gallinella, assicurando al comparto corilicolo il massimo dell'attenzione: «Ci vuole una strategia di carattere globale - ha evidenziato - e credo che su questo il prossimo anno avremo modo di ragionare anche a livello europeo. Si dovrà intervenire in termini strategici, e secondo me quello della frutta in guscio può essere un tema di sviluppo. Sicuramente da parte mia, da parte della mia Commissione, ci sarà l'attenzione massima per portare avanti questi temi».
 

L'incontro di ieri - è stato sottolineato - è solo il primo passo di un percorso di confronto che andrà avanti nei prossimi mesi, per mettere in campo azioni concrete, andando oltre la propaganda e le polemiche come quella innescata, pochi giorni fa, dalle affermazioni di Matteo Salvini sulla Nutella. «La tutela delle nostre produzioni è un tema che va trattato con la dovuta serietà - ha commentato Bilotti - Non è con slogan fuorvianti che si risolvono i problemi. Le importazioni di nocciola dalla Turchia sono legate alla circostanza che la produzione italiana non basta a soddisfare il fabbisogno, non si tratta quindi di mettere in campo puerili boicottaggi ma di lavorare per aumentare la nostra produzione, adottando gli interventi più idonei a sostenere i coltivatori locali».

Le prospettive di mercato sono incoraggianti, come è emerso dai dati analizzati dal rappresentante di Confagricoltura, Lenucci: «Stiamo avendo percentuali notevolissime di aumento del consumo di frutta in guscio. In particolare è aumentato del 9% il consumo dei mix e del 4,8% quello di degli snack in barretta. È un'opportunità che non dobbiamo farci sfuggire». Resta tuttavia da sciogliere il nodo delle diciture ingannevoli, su cui ha posto l'accento il presidente del Consorzio di tutela: «Ci sono, anche al di fuori del territorio campano, soggetti che dicono di coltivare la tonda di Giffoni. Non è la stessa cosa della nocciola Igp, ma nel consumatore si ingenera l'equivoco».

Anche su questo è emerso dall'incontro alla Camera l'impegno a individuare le strategie più adatte a evitare il cosiddetto inganno del sounding. Si verificherà, inoltre, come sfruttare di più i marchi De.co., che in quanto denominazioni disciplinate a livello comunale sono più agili da gestire con iniziative di valorizzazione locale. «Continueremo nel confronto e nella pianificazione - hanno assicurato Bilotti e Gallinella - per garantire a questa nostra eccellenza gastronomica tutela e sviluppo».
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