Nocera, l'ex boss non vuole il processo
nell'aula dedicata a una sua vittima

Nocera, l'ex boss non vuole il processo nell'aula dedicata a una sua vittima
di Nicola Sorrentino
Sabato 24 Aprile 2021, 10:29 - Ultimo agg. 12:25
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«Nulla di abnorme è stato rilevato ed il pregiudizio per la serenità della decisione, che non può derivare dalla mera constatazione della presenza di una targa posta in una delle aule di udienza, non si sa neppure se nell'aula ove viene celebrato il processo, per un fatto accaduto quaranta anni fa». Così la Cassazione ha motivato il no dell'istanza di Macario Mariniello, ex capozona della Nco negli anni 80 a Nocera Inferiore, ora in carcere, nel celebrare uno dei suoi due attuali processi in un tribunale che non fosse né quello di Nocera né quello di Salerno. 

Il motivo era legato al fatto che in entrambi i circondari ci sono due aule dedicate a Giorgio Barbarulo, l'avvocato ucciso proprio da Mariniello il 29 luglio del 1980.

Il nocerino è stato condannato per quei fatti all'ergastolo anche in secondo grado. A Nocera Inferiore, invece, pende un processo con le accuse di usura ed estorsione. Mariniello aveva contestato la presunta incompatibilità ambientale e il diritto ad avere un "equo processo", senza il condizionamento dei giudici. La Cassazione ha ora depositato le motivazioni, dichiarando inammissibile l'istanza del nocerino. Le motivazioni dei giudici riguardano il processo che si sta celebrando a Nocera Inferiore, con le accuse di usura aggravate dal metodo mafioso, mentre non sono state depositate ancora quelle per il processo in Corte d'Assise a Salerno, già definito per i primi due gradi di giudizio. 

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