Nonna uccisa dalla nipote: spunta l'ipotesi del litigio per la casa

L'anziana avrebbe dovuto lasciare l'appartamento. Sotto esame i messaggi tra la ragazzina e il fidanzato

I rilievi sul luogo del delitto
I rilievi sul luogo del delitto
di Petronilla Carillo
Martedì 15 Novembre 2022, 06:30 - Ultimo agg. 17:10
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La colpevole c’è, il movente non ancora. La dinamica è tutta da ricostruire. Come da ricostruire, secondo i carabinieri del capitano Fabiola Garello, è anche il profilo psicologico degli ultimi giorni di vita di Gilda Candreva, la 76enne massacrata di coltellate lunedì scorso dalla nipote quasi 17enne nella sua abitazione in via delle Tavernelle.

Nel racconto della giovane, ora in una comunità di Napoli in regime cautelare, c’è qualcosa che, probabilmente, non convince. Anche il cellulare della ragazza è nelle mani dei tecnici del Ris per essere analizzata mentre il suo legale, l’avvocato Antonello Natale, continua a sostenere che la 17enne si è difesa dall’aggressione della nonna paterna.

Una tesi che i carabinieri vogliono appurare per evitare futuri problemi in sede processuale.

Il dubbio da chiarire è se si sia davvero trattato di omicidio volontario o di eccesso di legittima difesa. Fatto è che, la tesi smentita dal primo momento dal suo legale, ovvero quella di alcuni dissapori con l’anziana e il resto della famiglia per l’appartamento di via Tavernelle che i figli volevano destinare ad altra attività, torna ora prepotente come possibile motivo di dissidio tra le due. E si deve soprattutto capire se ci sia attinenza tra la visita fatta dalla ragazza ad una zia nella tarda mattinata di lunedì scorso e quel passaggio casuale dinanzi casa della nonna che vendeva da sei mesi. 

Ci sarebbero dei messaggi e delle telefonate fatte dalla diciassettenne al suo fidanzato mentre era a casa della nonna e subito dopo l’omicidio. E ora sarebbe tutto al vaglio degli inquirenti per capire, anche laddove si trattasse di legittima difesa, cosa possa aver scatenato la discussione tra nonna e nipote. Nonna che, ricordiamo, il giorno dopo avrebbe dovuto lasciare quella casa, ritenuta inadeguata perché con enormi falle nel soffitto, per trasferirsi proprio a casa della figlia presso la quale la mattina era stata la ragazzina.

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Si scandaglia nel telefono della ragazza per avere risposte che al momento ancora non ci sono. Proprio per questo motivo i carabinieri proseguono anche con l’ascolto di possibili testimoni e di persone che hanno vissuto la vittima nei suoi ultimi giorni di vita. La ragazza, secondo voci che non vengono ne smentite e neanche confermate, avrebbe avuto delle ferite anche sul corpo: tagli importanti che sarebbero stati causati proprio dal coltello a serramanico con il quale è stata uccisa l’anziana. Ed anche il coltello diventa ora oggetto di indagine per capire se nonna Gilda lo stava utilizzando, se l’ha preso dal cassetto dove lo custodiva e se la giovane era a conoscenza della presenza di quell’arma in casa.

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