Salerno, totonomi per il vescovo:
​in pole due pugliesi e un romano

Salerno, totonomi per il vescovo: in pole due pugliesi e un romano
di Giuseppe Pecorelli
Giovedì 7 Marzo 2019, 08:25 - Ultimo agg. 09:56
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L'imprevidibilità di Papa Francesco in fatto di nomine episcopali è quasi proverbiale. Prima del suo pontificato, una regola non scritta stabiliva per esempio che il Santo Padre ponesse alla guida di una diocesi importante, com'è quella di Salerno-Campagna-Acerno, un vescovo di seconda nomina, un presule che avesse già svolto il ministero in un'altra sede vescovile, più piccola per numero di abitanti, estensione territoriale, storia e prestigio. Ma è solo una delle regole più volte sovvertite da Papa Bergoglio. Non che prima fosse facile fare previsioni, ma ora proporre dei nomi possibili per una sede episcopale è un vero ardimento.
 
Lunedì scorso, il sito internet di «salernotoday» ha ipotizzato il possibile successore dell'arcivescovo Luigi Moretti, che ha annunciato le dimissioni il 18 dicembre 2018, il nome di monsignor Luigi Renna, dal 2015 vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano. Nato a Corato, in provincia di Bari ma originario di Minervino Murge, comune della diocesi di Andria, ha formato centinaia di seminaristi prima come rettore del Seminario vescovile di Andria e poi come rettore del Pontificio Seminario regionale pugliese Pio XI di Molfetta. Il suo è un nome possibile anche per il prestigio di grande educatore di monsignor Renna, ma al momento la notizia non trova conferme e resta una voce. Viceversa, sembra più consistente l'ipotesi che a guidare la diocesi di Salerno-Campagna-Acerno possa essere chiamato un vescovo pugliese.

Si parla però con una certa insistenza anche di una nomina più sorprendente, quella di un sacerdote romano molto conosciuto, ma non ancora vescovo. Difficile ipotizzare un nome, ma in ogni caso restiamo sul terreno molle di un totonomine da giocatori d'azzardo. La certezza sulla scelta del nuovo metropolita arriverà solo con l'ufficializzazione della nomina comunicata dal bollettino quotidiano della Sala Stampa vaticana.

E c'è incertezza anche sui tempi della successione. Nel giorno dell'annuncio delle dimissioni, lo stesso monsignor Moretti ipotizzava che sarebbe avvenuta prima dell'estate, ma ogni giorno, anche oggi, è quello buono per l'annuncio. Intanto l'arcivescovo, come aveva anticipato, prosegue la sua missione episcopale a pieno regime e senza sosta. Ieri mattina, si è recato all'università per un incontro organizzato dalla Fondazione Rachelina Ambrosini e ieri sera, ha celebrato in cattedrale il rito delle Ceneri, che dà inizio al tempo di Quaresima. «Abbiamo bisogno di tornare a Dio ha detto nell'omelia abbiamo bisogno di ricostruire un rapporto vero e non rituale con lui. Noi siamo inviati a rimetterci in cammino per tornare a Dio perché diventi presenza vera e salvifica nella nostra vita, presenza che ci rigenera e ci fa uscire dalle logiche del mondo».

La conseguenza di un ritorno a una vera vita di fede è una «carità non formale, che ricostruisce i rapporti non solo con i lontani, ma con coloro con cui camminiamo spalla a spalla a cominciare dalle nostre famiglie. Non si può vivere in sintonia con il Signore e avere l'animo diviso, cadendo nel giudizio dell'altro e nel rancore». Un messaggio di riconciliazione e di fraternità. L'arcivescovo Moretti non si sta limitando all'ordinaria amministrazione e di recente, ha proceduto anche ad alcune nomine. Una è di particolare rilevanza: don Natale Scarpitta è stato chiamato a ricoprire il ruolo di referente diocesano per la tutela dei minori in attuazione del Regolamento del Servizio nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili nella Chiesa, approvato a gennaio dal Consiglio permanente della Cei. Tra i compiti di don Scarpitta quello di «assistere e consigliare il vescovo, collaborando, se richiesto, nell'ascolto e nell'accompagnamento delle vittime e nella gestione delle segnalazioni di abusi». La diocesi salernitana è tra le prime in Italia ad avere un referente che dia risposte concrete nell'azione di contrasto al crimine della pedofilia.
 
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