Omicidi di camorra e guerre tra clan,
rischia il processo dopo 18 anni

Omicidi di camorra e guerre tra clan, rischia il processo dopo 18 anni
di Nicola Sorrentino
Giovedì 23 Gennaio 2020, 14:44
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SCAFATI. Omicidi di Andrea Carotenuto e Luigi Muollo. Gli anni, il 2002 e il 2003. Per questi due fatti, a distanza di circa diciotto anni, a rischiare il rinvio a giudizio è Luigi Ridosso, secondo quanto contenuto nel decreto firmato dalla procura presso il Tribunale dei minorenni di Salerno. L’imputato, che oggi ha 34 anni, è accusato materialmente di aver commesso il primo omicidio in prima persona, il 22 ottobre 2002 a Scafati. Mentre per il secondo, l’accusa è in concorso con altre persone. Sullo sfondo la guerra di camorra negli anni 2000, nel comune dell’Agro nocerino, per la gestione di una serie di attività commerciali, da parte del clan Ridosso. Per il primo fatto di sangue, che vide cadere Andrea Carotenuto, Luigi Ridosso è accusato di aver sparato diversi colpi di pistola con una calibro 7,65, approfittando della personale conoscenza che lo stesso avrebbe avuto della vittima. I due si trovavano in auto. I colpi furono esplosi all’altezza della testa. Il secondo omicidio è invece legato alla volontà, da parte del clan scafatese, di vendicare la morte di Salvatore Ridosso, padre dell’imputato. In questo caso, Luigi Ridosso risponde di aver partecipato alle riunioni - insieme ad altri - fatte per organizzare l’omicidio di Luigi Muollo, fornendo tra l'altro le armi per il delitto. L’imputato è difeso dai legali Michele Sarno e Claudio D’Avino. Il prossimo step sarà la celebrazione dell’udienza preliminare, dinanzi al gip, che valuterà gli elementi raccolti dall’Antimafia all’epoca, prima di decidere la fissazione del processo.
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