Omicidio di Baronissi, il killer:
​«L'ho ucciso ma non so il perché»

Omicidio di Baronissi, il killer: «L'ho ucciso ma non so il perché»
di Petronilla Carillo
Sabato 29 Dicembre 2018, 06:15 - Ultimo agg. 07:35
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Quando il suo legale di fiducia, l’avvocato Massimo Ancarola, ieri mattina è entrato in carcere per fargli visita, Vincenzo Magliacano, a stento è riuscito a dire poche parole. Ripresosi dallo stato di choc del giorno precedente, quando ha ammazzato il suo ex amico Biagio Capacchione, è ancora non del tutto consapevole di ciò che ha fatto. Continua ad ammettere di aver ucciso il suo collega ma non ha ancora preso coscienza delle gravità del fatto. Bisognerà dunque vedere in quali condizioni si presenterà questa mattina, alle 11, dinanzi al gip Giovanni Pipola del tribunale di Nocera Inferiore, per la convalida dell’arresto che si terrà presso l’istituto penitenziario di Fuorni. I carabinieri del Reparto operativo di Salerno (diretti dal tenente colonnello Enrico Calandro) e quelli della compagnia di Mercato San Severino (agli ordini del maggiore Alessandro Cisternino) potrebbero risentirlo soltanto nei prossimi giorni per chiarire bene alcuni punti al momento ancora fumosi dell’intera vicenda. Intanto stanno sentendo altre persone che consocevano sia lui e sia la vittima.
IL MOVENTE
Ancora non è chiaro. È proprio su questo che i carabinieri intendono fare altre domande a Magliacano appena le sue condizioni psichiche lo consentiranno. L’uomo, 57 anni, in passato ha sofferto di forti crisi depressive. Sarebbero iniziati allora i suoi problemi con l’ex amico Biagio. Sullo sfondo, poi, ci sarebbero alcuni contrasti di carattere professionale relativamente ad una commessa per la manutenzione di alcuni mezzi di un’associazione di volontariato. Secondo i beninformati, l’uomo si sentiva un perseguitato; era convinto di essere finito in una spirale viziosa di pettegolezzi che riguardavano la sua professione e di essere stato denunciato per qualcosa che lui non avrebbe commesso: ovvero, aver gonfiato alcune fatture rilasciate dalla sua officina. Ma a suo carico non ci sarebbe alcuna denuncia. Di qui lo stato di ansia, il nervosismo e la depressione. Quindi i problemi con Capacchione ingigantiti dopo alcune discussioni per motivi di lavoro. 
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